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La sposa scomparsa
 
La sposa scomparsa 2016-09-08 04:40:45 Pupottina
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    08 Settembre, 2016
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Due Miss Marple a Milano

Dalla redazione di Quarto Grado alle commedie in giallo, ROSA TERUZZI è una esperta di cold case e in LA SPOSA SCOMPARSA ce ne propone uno davvero molto interessante ed attuale, tanto verosimile da farcelo sembrare autentico. Il merito è anche nella caratterizzazione a tutto tondo dei suoi riuscitissimi personaggi: tre donne con un intuito particolare, ma in possesso anche di sensibilità e ostinazione.
Niente può fermare Libera, Iole e Vittoria. Tre personaggi che ti entrano nel cuore e, da donna, non puoi non ritrovarti nelle loro riflessioni sulla vita, l'amore, il lavoro e le vicissitudini della vita.
Libera è una donna appassionata di romanzi gialli, proprietaria di un casello ferroviario, dove ha ricavato un negozietto di fiori per realizzare i suoi, tanto pubblicizzati e controversi, bouquet nuziali. Libera è anche la vedova di un poliziotto, Saverio, morto in circostanze misteriose, quando la figlia, Vittoria, era ancora una bambina. Intrappolata tra le pagine dei suoi gialli preferiti e nel dolore per la perdita del marito, Libera ha rinunciato a indagare per scoprire tutta la verità sulla dipartita di Saverio. Si è rassegnata e ha imparato a convivere con tutti i perché di cui non saprà mai la risposta. Questa sua rassegnazione la porta ad avere un rapporto conflittuale con la figlia, Vittoria, la quale, ormai cresciuta, ha seguito le orme paterne. È una poliziotta con un alto senso del dovere. A completare l'allegro trio, c'è la madre di Libera e nonna di Vittoria, Iole, una quasi settantenne, disinibita e con la passione per gli uomini e le discipline tantriche. Insolitamente, è l'unica del trio a non avere problemi di cuore e quella che strappa ai lettori non pochi sorrisi.
E così che Libera si trova a convivere tra "sua madre, la sfacciata, e sua figlia, la sfinge, che si tengono testa reciprocamente: due autentiche femmine alfa, ognuna a suo modo."
In una, stranamente piovosa, giornata di luglio, Libera e Iole, conosciuta Rosalia, la donna vestita interamente di nero, non possono fare a meno di provare compassione per lei e volerla aiutare. Il lutto, ormai perpetuo, di Rosalia è dovuto al dolore per la misteriosa scomparsa, di sua figlia Carmela, avvenuta ventisei anni prima. La donna non ha mai scoperto la verità. Il caso è ormai archiviato, ma Rosalia, da madre, non si rassegna a non poter più riabbracciare sua figlia o, almeno, a poterla seppellire in un'urna confortata dal pianto. Libera non può smettere di chiedersi cosa farebbe se fosse al posto di Rosalia e sua figlia Vittoria scomparisse misteriosamente. Lei ha già una spina nel cuore, quella che le si è conficcata dopo la morte di Saverio, e non potrebbe sopportarne un'altra. Per questo motivo, Libera intercede con Vittoria in favore di Rosalia e riesce a far riaprire il caso, ma anche a far luce sulle misteriose vicende legate alla sua scomparsa.
Per risolvere un caso, impronte digitali e dna non bastano, se manca un po' di intuito femminile.
"Come avrebbe agito, al posto suo, uno degli investigatori dilettanti dei romanzi che amava?" Libera, troppo platealmente sosia di Julianne Moore, non passa inosservata. Si pone tante domande, cui dare risposte, che trova grazie alla collaborazione di sua madre Iole e dei suoi personalissimi metodi d'indagine.
LA SPOSA SCOMPARSA è un giallo che ho amato dalla prima all'ultima pagina e, visto gli indizi disseminati nel finale, spero vivamente che ci sia presto un seguito.

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