Dettagli Recensione
Chi sei davvero, Rocco?
“Quanto pesa mantenere rapporti umani. Ci vuole impegno, applicazione, devi essere disponibile e soprattutto sorridere alla vita. Tutte qualità che Rocco Schiavone non possedeva”. O forse non possedeva più, da quel 07/07/2007, giorno in cui la sua vita si é definitivamente spezzata, portandosi via Marina, il suo grande amore.
In questo libro, ciò che coinvolge e avvince il lettore, al di là della pur ben costruita trama investigativa, è proprio il personaggio di Rocco. Il suo trascinarsi nella vita un passo dopo l’altro senza più voglia di mitigare il proprio amaro cinismo a vantaggio della vita sociale, senza più amore per la giustizia a dare uno scopo al proprio lavoro, senza più speranza a dar luce al proprio futuro. Un passo dopo l’altro, tutto qui, come per tante altre vite che vanno avanti così, per inerzia e istinto di sopravvivenza.
Eppure, quando i riflettori si spengono e rimane solo la solitudine della notte, tra le pieghe di questo poliziotto sgarbato, violento, non ortodosso, in cui si miscelano fiuto sopraffino e menefreghismo, si vede la profonda sofferenza di un uomo innamorato, di uomo che ha perso tutto ma in fondo in fondo sa che il mattino porta sempre nuova luce. Quello che proprio non sa è dove trovare la forza per tirarsi fuori da quella massa nera in cui è finito.
Pur ammettendo che la connotazione del detective tenebroso, anticonvenzionale e pieno di cicatrici sia un cliché di fatto già visto e che molti elementi siano chiaramente presi a prestito da altre saghe poliziesche, come l’eterogenea e bizzarra squadra che tanto ricorda quella di Vigata, il personaggio è sicuramente ben costruito e intrigante, la scrittura fluida e accattivante e la storia, anche se non molto originale, risulta articolata al punto giusto per invogliare la lettura.
Un buon prodotto, quindi, che lascia la curiosità di incrociare ancora Rocco Schiavone in una delle sue prossime avventure per scoprire l'evoluzione di questo personaggio.