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Suburra
 
Suburra 2016-07-11 13:18:55 AndCor
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AndCor Opinione inserita da AndCor    11 Luglio, 2016
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Marco vs Samurai: anche Parigi val bene una messa?

Roma, Luglio 1993.
Tre uomini - Botola, Lothar e Mandrake - sono i protagonisti del colpo del secolo: travestiti da carabinieri, svaligiano il caveau dell’agenzia 91 della Banca di Roma. L'armadio ricolmo degli scheletri di magistrati, avvocati, politici e forze dell'ordine. Neanche il tempo di un meritato brindisi che Botola prima elimina i suoi compagni di (s)ventura e dopo viene messo a tacere per sempre dal Samurai, loro mandante e ultimo superstite della sempiterna Banda della Magliana. Fra gli interessi di questo leader c'è anche 'Il Bagatto', punto di raccolta per gli ultimi cocci rimasti dell'estrema destra e frequentato da un giovane di nome Marco Malatesta, che, illuso, sedotto e abbandonato dal proprio mentore, è deciso a regolare i conti il più presto possibile.
Roma, giorni nostri.
La capitale d'Italia è mutata profondamente e anche la delinquenza, come in uno stretto rapporto sillogistico, si è vista costretta ad adeguarsi. Priva di un punto di riferimento tanto imbevuto di Ars Retorica quanto autoritario con le armi da fuoco, la strada è falcidiata da numerose guerre interne e solo un grande progetto sarebbe capace di far cessare le ostilità: si tratta del cosiddetto WaterFront, ovvero la cementificazione dell'arenile di Ostia e di tutta la periferia Sud di Roma i cui appalti renderebbero milionari la criminalità organizzata e la Chiesa. Quella succursale italiota di Atlantic City che tutti i piani alti sognano da sempre e che sarebbe gestita proprio da quel Samurai che monopolizza la scena delittuosa da oltre vent'anni. Peccato che, nel frattempo, lo stesso Marco Malatesta sia divenuto tenente colonnello dei ROS e farà di tutto per spodestare il suo acerrimo nemico, cercando di dare "...una bella immagine della nostra condizione di servitori dello stato assediati dalle schifezze generate da buona parte di quelli che dovremmo servire."

Semplicemente straordinari, Bonini e De Cataldo, nell'immergerci con forza in una Roma cupa, violenta e dai tratti guerreggianti: come nel darwinismo sociale più aberrante, vale la legge del più forte e gli scontri incestuosi fra eminenze religiose solo di nome(a), produttori cinematografici imbottiti di pillole blu, slavi dal grilletto facile, nuove leve senza il benché minimo raziocinio e speaker radiofonici più corrotti dei carabinieri non possono che culminare in numerosi bagni di sangue. Tanto, in fondo, anche i meno ipocriti chioseranno fatalmente definendoli "...uomini senza onore che dietro a 'sta mutanda sporca chiamata legge nascondevano le loro luride vergogne."

Gli unici due simulacri che rigettano taluna modificazione temporale sono il Samurai e Marco Malatesta, che emergono da quella massa impossibile da redimere e disprezzabile anche dal Carducci più accondiscendente e che rappresentano le reciproche nemesi di uno scontro Male-Bene destinato (forse) a risolversi nelle ultime battute del romanzo.
Il tutto mentre "Questo stato che cade a pezzi e che bisogna tenere incollato contro la sua intima tendenza a franare..." è circondato da off-shore, dark room, palestre e sale tattoo, i principali luoghi di raccolta dove mazzette, escort lituane, esecuzioni e colate d'asfalto vengono smistate, catalogate e ordinate come fossimo in una versione tutta nuova del Monopoli. Però reale.

Un'ultima, ma non meno importante, considerazione prima che le pagine comincino quasi a sfogliarsi da sole sotto i vostri occhi:

"Ma la pietà lasciala a casa, Questo mondo non sa che farsene, credimi.". Perchè "E' sempre stato il tuo problema, Marco. Vuoi cambiare il mondo. Ma il mondo non si cambia. Si governa."


Prendi questo.
Zitto.
E porta a casa.

O almeno provaci.

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Commenti

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Rollo Tommasi
12 Luglio, 2016
Ultimo aggiornamento:
12 Luglio, 2016
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Caratteristico di De Cataldo individuare personaggi che, nel bene e nel male, emergono da una mediocrità senza speranza. Non ho letto "Suburra" (che hai così ben recensito) ma tanto altro di De Cataldo, e continuo a trovare "Romanzo criminale" insuperato.
In risposta ad un precedente commento
AndCor
19 Luglio, 2017
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Caro Rollo,

ho letto e recensito sia i due libri citati da te sia 'La notte di Roma'.
Leggili al più presto uno dopo l'altro, li apprezzerai almeno quanto 'Romanzo criminale' :-)
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