Dettagli Recensione
La donna perfetta
Questo romanzo mi ha suscitato dei sentimenti un po' altalenanti per questo motivo preferisco esprimere un opinione per argomento.
PERSONAGGI
I personaggi, anche quelli minori, sono tutti ben delineati.
Se li ripercorro trovo Bianca, pubblico ministero che cerca di conciliare il lavoro con la famiglia. Le responsabilità e i ritmi che il lavoro comporta – spesso a causa di una società maschilista che le lascia poco spazio - non le consentono di occuparsi del marito e del figlio che, per giorni interi, deve stare dai nonni al mare a Ostia. Accade inoltre che lei omette di dire al marito, che per un paio di giorni starà in ferie poiché preferisce stare per conto proprio a riordinare le idee.
Dall'altra parte abbiamo il marito, psicologo e consulente matrimoniale che non si accorge che proprio la relazione con la moglie è sempre più precaria. Certo non è facile vedere i propri panni sporchi con lo stesso distacco che ogni professionista ha al lavoro, ma sembra che Nanni faccia tutto per peggiorare la situazione, proprio lui che vive di omissioni e bugie.
Vi chiederete perché questo accanimento nei confronti del personaggio maschile visto che anche la moglie è ben distante dalla perfezione. Dov'è allora la perfezione della donna? La perfezione sta proprio nel provare a essere perfetta, nel cercare di portare avanti un lavoro difficile consapevole che ogni sera passata in questura è una cena in meno preparata al figlio. È perfetta perché ne soffre e fa di tutto affinché questi episodi siano il minor numero possibile. Mi domando se una donna perfetta possa essere anche una moglie perfetta con un marito così.
Un altro personaggio femminile importante è Nicole. Lei subisce abusi psicologi e fisici dal marito, stimato professore universitario - Victor Bonocore -, che la obbliga a pratiche sessuali denigranti. Nonostante tutto c'è della forza in questa donna che ogni giorno butta giù tanti bocconi amari.
TRAMA
La lettura scorrevole e mai noiosa. La trama però è molto sbilanciata. Normalmente in un giallo ci sia aspetta che, previa un'introduzione dei personaggi, ci sia il fatto centrale che man mano viene sviluppato. Nel romanzo per la prima metà del libro non si capisce dove Costantini voglia andare a parare. Solo verso la metà si capisce dov'è il giallo e da quel momento prende un ritmo troppo precipitoso. Mi ha dato la sensazioni che le due parti siano state sviluppate separatamente e poi forzatamente collegate.
NARRAZIONE
La narrazione è spesso in prima persona man mano che si passa da un personaggio all'altro ma ogni tanto passa in terza persona come voce fuori campo e questo secondo me si armonizza poco con tutto il resto.
MORALE
L'autore ci pone di fronte ad un problema morale. È meglio rispondere alla violenza con la violenza o è più facile ricorrere alle autorità? Ma è poi così facile esporre le proprie debolezze?
CONSIDERAZIONI FUORI CONTESTO
Non so se questo luogo è il più adatto per alcune considerazioni personali che esulano dal romanzo di per se, ma ritengo che i libri, come tutte le donne d'arte, siano una rappresentazione dalla nostra società. Purtroppo lo sono solo per la parte migliore. Proprio mentre leggevo degli abusi di cui Nicole era vittima, sono inorridito nel vedere le notizie di violenze e femminicidi che purtroppo sempre più spesso affollano i TG. Colpa di uomini che appartengono alla parte meno nobile della società. Uomini con un ego più grosso del proprio cervello e che non li rende affatto peggiori delle donne, come si potrebbe pensare, ma li pone su un livello talmente inferiore a da potergli affatto considerare esseri umani e quindi ad essere paragonati.
Quello che vorrei fare e solo dedicare questo libro, inteso come forma d'arte, a tutte le donne.