Dettagli Recensione
A volte, è il destino a decidere per te...
A volte si ha come l'impressione di essere guidati dal Destino. Quelle occasioni in cui si ha come l'idea di essere mossi dall'alto, come una marionetta. Al massimo possiamo esserne consapevoli , ma nulla si può di fronte al volere del Fato.
Lo stesso accade al buon vecchio (ex) commissario Bordelli, il quale, in seguito alla minaccia pervenutagli da parte di un influente membro della Curia nonché stupratore depravato, è stato costretto a incassare la sconfitta e a ritirarsi in campagna, lasciando il suo lavoro.
La delusione per non esser riuscito a render giustizia al povero Giacomo Pellissari, seviziato e ucciso da 4 uomini tra cui il sopracitato ecclesiastico, è cocente ma ben presto si presenta l'occasione per regolare i conti .. E Bordelli non se la lascerà scappare!
Tutti i dubbi, le speranze lasciare dal finale aperto di "Morte a Firenze"proseguono" inesorabilmente " in questo romanzo.
Marco Vichi si conferma un abile scrittore: le descrizioni sono sempre piacevoli, la narrazione mia pesante ma neppure scontata. Tutto scorre piacevolmente, le pagine volano, anche se il ritmo ,forse, appare meno concitato rispetto al romanzo precedente. Se "Morte a Firenze" non può esser considerato un vero giallo-nonostante tutto sia retto dalle interessanti indagini relative a un caso di omicidio-, "La forza del destino" non ha niente del thriller che ti tiene col fiato sospeso; per cui un po' di dinamismo manca. Ma ciò deriva anche dal fatto che ,purtroppo, la fantasia in questo romanzo manca un po': troppo spesso le situazioni sono le stesse del precedente, i personaggi sono i soliti, e la stessa trama prosegue sui binari della prima in modo piuttosto prevedibile.
Nonostante ciò , tuttavia, è impossibile non farsi ammaliare da un libro del genere, soprattutto se dominato da un protagonista del genere : il commissario Bordelli è la vera ancora di salvataggio.