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Divieto di addio
Il romanzo per il contenuto mi ha ricordato molto La lucina, forse più deGli increati per la presenza del bambino e per chi rappresenta quel bambino. Anche qui il discorso è difficile: come può l’uomo spiegarsi e giustificare la sofferenza dell’innocente. Non può. Non c’è spiegazione che convinca, non c’è ragionamento, non c’è azione che la possa colmare e sanare. Nemmeno la vendetta del poliziotto giustiziere serve a nulla. L’unico balsamo è la vicinanza solidale dell’uomo al bambino, del bambino all'uomo, quell'esserci e camminare vicini. Per il resto il male è invincibile, è troppo forte, è alla radice di tutto, prima e dopo. Nemmeno in una favola si riesce a estirpare la sua radice maligna in modo da far cessare il canto dei bambini che accolgono altri bambini che in ogni momento muoiono di morte violenta. Il mondo è ingiusto, violento, marcio. Le ferite che vorremmo curare e vendicare sono le nostre stesse ferite, l’unico guadagno è tenere per mano noi stessi bambini.
Di fronte alla tenerezza dell’uomo per il bambino fa quasi un passo indietro anche l’amore che è meno presente che negli altri romanzi di Moresco. La tenerezza per il bambino riempie tutto il romanzo in modo bello e straziante e la si percepisce dal non detto, dal non descritto, dal rispetto con cui è trattato il tema da uno scrittore che di solito non ci risparmia nulla. La critica al male è radicale, c’è il male evidente dell’uomo di luce che risplende nella sua terribile ovvietà e c’è il male nascosto nelle pieghe della società, subdolo e carnivoro. C’è una descrizione della materia che rimanda alla morte, all'abiezione, al degrado come quando vengono descritti certi personaggi che mangiano, ruttano, guardano film porno come se piacere e dolore fossero strettamente legati e il male si nascondesse tra le pieghe della vita, di quella che consideriamo vita. I bambini cuciti, i bambini che cantano però sono immagini di pace, nonostante tutto. Certo, di fronte al dolore dell’innocente non c’è risposta solo umana.
Come direbbe Camus, anche se tutti dovessero morire di peste il medico resta al suo posto a fare il medico fino alla fine e pure il poliziotto e, perchè no, lo scrittore con i suoi occhi bianchi. Infatti, le parole sono importanti per combattere il male: sono il cannone, la mitragliatrice, la pistola e la bomba a mano.
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Commenti
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Le stellette attribuite sono degne dei grandi classici della letteratura. Mi domando se i suoi libri siano veramente all'altezza dei Grandi Autori oppure se tante lodi debbano essere relativizzate agli standards dei testi italiani di questi anni.
Per le mie valutazioni uso un criterio unico. Se tutti facessero così, significherebbe che mi starei perdendo perle letterarie....
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