Dettagli Recensione
Il primo libro della trilogia
Nel 1998 con “Sempre caro”, vincitore del Premio Scerbanenco, cui seguirà nel 1999 “Sangue dal cielo” e nel 2002 “L’altro mondo”, Marcello Fois dà inizio ad una fortunata trilogia ambientata nella Nuoro di fine ‘800, che si avvale di un protagonista di eccezione: Sebastiano Satta. L’autore non ha avuto la necessità di inventare il suo personaggio di sana pianta, anzi ha ritenuto che ciò fosse un grosso spreco energetico visto che, proprio nella sua città, ne era esistito uno che lui considerava perfetto per la sua storia: l’avvocato poeta Sebastiano Satta, detto affettuosamente Bustianu, nato a Nuoro nel 1867, dove visse e morì nel 1914. Corredato da una splendida prefazione di un sempre grande Camilleri, il libro racconta di un giovane che, accusato di abigeato, si dà alla latitanza e di due omicidi che le indagini in corso sembrano attribuirgli. Sarà l’intelligenza dell’avvocato Satta, un’intelligenza fertile di rilevanti intuizioni, che non si ferma alle apparenze ma con costanza riesce ad arrivare in profondità, che riuscirà con attente ed appassionate riflessioni, da cui verrà coinvolto anche intimamente, a risolvere le incongruenze di questo difficile e strano caso. La figura di Bustianu, fisicamente massiccio, riservato, amante della natura ed eroicamente sempre alla difesa dei poveri, riesce a trascinare il lettore accompagnandosi ad una scrittura chiara e scorrevole, ad una strutturazione originale e all’uso di un bilinguismo misurato che aggiunge note di raffinatezza e di vivacità al racconto. Ma la preziosità del libro si evidenzia nelle pagine dedicate ad una natura ancora incontaminata, i cui tratti sono disegnati con un pennello intinto di pura poesia. Ed è la magia di questa scrittura poetica che ha il potere di dare parole ai colori e ai profumi a consentirci la possibilità di godere di ogni suo piccolo incanto.