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Il cinismo del detective Vogel?
Certo è stato difficile farsi piacere il detective Vogel, praticamente sono dovuta arrivare alla fine del libro per rivalutare il personaggio!
Ma mi rendo conto che sono troppo abituata alla figura dell'ispettore romanzato, ossia perfetto, pignolo, onesto, con senso etico e soprattutto risolutore.
Beh Vogel è tutt'altro, anzi è l'opposto. Un viscido opportunista che sfrutta i media a suo piacimento, manovrando tutti e tutto (perfino le prove) per ottenere ciò che vuole, anche a discapito delle vittime.
Questo giallo, non è un romanzo ma una lucida analisi della realtà di oggi, e di tutto ciò che di perverso si scatena intorno a un caso di cronaca nera dei nostri giorni.
Il crimine viene usato, dai mezzi di comunicazione, come uno strumento per fare audience, e Vogel, che sa perfettamente come funziona, lo usa, anche lui , a suo piacere, sfruttando ogni opportunità che possa tornargli utile a portargli soldi e pubblicità.
Il giallo narra l'ennesimo caso di scomparsa di un'adolescente, con il classico sospettato, insospettabile, vittima apparente di un cinismo dilagante.
Senza svelare nulla, mi limito ad osservare, che nonostante l'originalità, il romanzo tende ad essere un po' scollegato in alcuni punti, o sono sempre io che non prendo dimistichezza con i salti temporali (ho lo stesso problema con i gialli di Costantini)!
Il finale, a sorpresa, però rivaluta il romanzo e il detective, e per fortuna mi ha piacevolmente spiazzato!
Dipende sempre da ciò che ci aspettiamo da un libro, e io, personalmente, da un giallo mi aspetto evasione...beh questo di sicuro non ti fa evadere dalla realtà!