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ELOGIO DELLA PAZZIA E DEI MEDIA
Rispetto a quello a cui ci aveva abituato Carrisi fino a questo momento, storie molto cruente e anche un po' macabre con serial killer disturbati, qui sembra invece affrontare una trama più concreta e reale.
Siamo in un paesino di poche anime rinchiuso su una montagna dimenticata da tutti, dove tutto ruota intorno alla confraternita e alla miniera, ecco che un giorno una ragazzina di 16 anni scompare nel nulla. Cosa è successo ad Anna Lou? E' una ragazzina modello, ancora molto infantile, n quel paesino dove tutti sanno tutto, com'è possibile che nessuno si sia accorto del suo rapimento? E' così che viene mandato a indagare Vogel, un agente di tutto rispetto (a parte quell'ultimo caso che lo perseguita) ma che usa dei metodi alquanto dubbi. Trovare il colpevole passa per lui in secondo piano, al primo posto ci sono i media: come un vero e proprio regista, Vogel sa come sfruttarli al meglio, come catturare l'attenzione del pubblico, come e quando piazzare dei colpi di scena studiati a tavolino e lo scopo finale è quello di mitizzare la propria figura.
Ed è qui che nel lettore sorge un dubbio spontaneo: l'agente Vogel così preso da questo vortice dei media, sarebbe pronto anche a falsificare le prove e a sacrificare un innocente pur di realizzare i suoi scopi ed ottenere uno share più alto in tv? Il professore accusato del rapimento, è davvero il mostro che si vuole fare credere o è solo una vittima di questo circo mediatico studiato ad arte?
L'argomento trattato è sicuramente molto attuale: questa spettacolarizzazione del crimine, la morbosità del pubblico nel voler conoscere anche i più piccoli dettagli, e l'accanimento che ne consegue sono ormai pane quotidiano di molti talk show e contenitori pomeridiani. Presentatori e "giornalisti" che speculano sulle morti e sul dolore altrui, presunti colpevoli che vengono messi alla gogna mediatica, e se proprio quest'ultimi che ci vengono spacciati per carnefici e mostri fossero realmente innocenti? Si tratta comunque di vite rovinate sia le loro che delle loro famiglie e tutti noi in fondo dovremmo sentirci un po' colpevoli di questo.
Oltre al forte potere dei media, quello che colpisce è anche l'alone di pazzia che circonda i vari personaggi: Vogel appare come un personaggio molto discutibile e strano, il vero colpevole ci stranisce per il movente assurdo, ma colpiscono anche i segreti di altri personaggi secondari e assolutamente fuori da ogni sospetto.
Molto originale il finale, come originale è tutto il punto di vista da cui è raccontato il libro. Bravo Carrisi, hai fatto ancora centro!