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L'unione al di là del bene e del male
Ho incontrato qualche giorno fa Roberto Costantini alla libreria Nuovo Mondo, de I Granai, a Roma, per la presentazione del suo ultimo libro La Moglie Perfetta.
Ed è stata l’occasione giusta,per scoprire delle “verità nascoste” su Balistreri, il famoso commissario della trilogia del male e anche di quest’ultimo libro.
A dir la verità nel terzo libro mi aspettavo che Balistreri morisse, e anche lo scrittore ha confermato che il dubbio lo aveva sfiorato, poi per motivi anche commerciali, suppongo, l’idea è stata accantonata.
E così eccoci qui a un nuovo caso con il nostro commissario, che, devo dire, ho trovato profondamente cambiato, e non solo nell’ultima parte del libro quella più recente e vicina a noi.
Indubbiamente un lettore si affeziona al protagonista di una serie di romanzi, e probabilmente lo “ama” così,pregi e difetti. Trovarlo così diverso in questo romanzo mi ha un po' spaesata, forse preferivo il giovane Balistreri, più forte e determinato, soprattutto con le donne.
Dunque,a differenza di tanti altri personaggi come Maigret o Poirot,che rimangono cristallizzati nel tempo, Balistreri cresce e invecchia, e vengono fuori tutte le debolezze, (ma chiamiamole, “esperienza”) di un uomo solo e avanti negli anni.
Certo è davvero un peccato che il nostro ispettore trovi l’amore così tardi, anche se l’amore, e qui nel romanzo è palese, non invecchia mai.
Ma, mi domando perché.
Perchè far passare tutti questi anni?
Perchè la vecchiaia «ammorbidisce»?
Sfuma i contorni e i grigi diventano più importanti del bianco o nero?
Ed è davvero l’amore che fa accettare i compromessi o la paura di rimanere soli?
E si, perché questo romanzo, oltre ad essere un gran bel giallo, è anche una storia d’amore e sull’amore.
Lo scrittore, sin dalle prime pagine, mette in discussione la coppia omologata come moglie e marito, affermando che non esiste la moglie perfetta e quindi la coppia perfetta, perché non esiste la perfezione nell’uomo e nella donna. Siamo esseri umani, perfettibili, ma che continuano a sbagliare, soprattutto per amore, o meglio per amore della coppia, per salvaguardare quell’unione che abbiamo e alla quale ci aggrappiamo con grande volontà.
“Il marito perfetto e la moglie perfetta sono pronti a qualunque cosa pur di salvaguardare quell’unione imperfetta ma preziosissima.
Anche a uccidere.
Perché Nietzsche sbagliava:l’unione è al di là del bene e del male,non l’amore.”
Ma questa premessa sulla quale poi si basa tutto il giallo, è mendace, o vera solo in parte perché in realtà, l’amore, quello vero, esiste, ed è proprio “là fuori da qualche parte la persona perfetta per te”, e forse è meglio incontrarla, anche se poi per questo motivo la coppia, inevitabilmente “scoppia”!
Ripensando anche alla trilogia del Male non deve passare in secondo piano, anche se credo sia evidente, che per Costantini la Storia (o Memoria) è molto importante, perché il nostro passato ci ha reso quel che siamo oggi. E questo Balistreri è indubbiamente frutto del suo passato.
Non amo molto i salti temporali, ma lo scrittore, evidentemente, ci naviga bene.
E forse non ho gradito il finale, non che fosse scontato o banale, tutt’altro, solo che, ma è una sensazione molto personale, ho percepito un profondo senso di accettazione della realtà, una sorta di mancata forza di opporsi, di fare resistenza agli eventi, pur contravvenendo ai nostri valori,come se anche questi cambiassero con l’età, e magari è proprio così e sono solo io a non volerlo accettare, e in fondo è proprio vero che "La vecchiaia inizia quando rinunci alla libertà per la sicurezza".