Dettagli Recensione
Romano di cemento, non di San Pietro
"Che cazzo di posto, Tor Bella: qui non ci sono i sampietrini come a Roma, qui è un'altra cosa, un'altra vita, anche se è la stessa città, anche se sono romano pure io, ma romano di cemento, non romano di San Pietro!"
MARCO BOCCI, celebre attore italiano che ricordo soprattutto per la serie sky di Romanzo criminale, dove interpretava il commissario Scialoja, fa il suo esordio nella narrativa italiana con un romanzo ambientato nelle borgate romane, parlando delle difficoltà che deve affrontare chi ci vive. Lì, cattivi si nasce o si diventa? Questo l'enigma che i protagonisti devono affrontare. Mauro Borri "non si era mai messo nei guai anche se le tentazioni a Tor Bella non mancano mai." Adesso Mauro sta per scoprirlo a sue spese. Da quando Samantha l'ha lasciato per un dottore, Mauro non si dà pace. "Ha l'aria di chi ha capito che i sogni molto spesso rimangono sogni."
Mauro, però, vuole trovare il modo di riscattarsi. Vuole riconquistare Samantha, proponendole un futuro stabile da vivere insieme. Tra i casermoni di Tor Bella Monaca, però, dove Mauro è nato e cresciuto sempre giocando secondo le regole e aspettando l'occasione giusta, la vita è una dura corsa a ostacoli e trovare un lavoro vero è un miraggio nel deserto. "In questo momento non è la forza che conta. Conta la rabbia, il rancore, la merda che hai dentro." Troppe volte Mauro ha visto scomparire le sue speranze. Così, quando gli amici Fabio e Domenico si mettono in testa di rapinare la mafia cinese, è tentato di lasciarsi coinvolgere nell'impresa troppo più grande di loro. Improvvisarsi cattivi, quando si è sempre stati buoni, però, non è un qualcosa di innato. Così, accade che, mentre la famiglia Borri è alle prese con i conti che non tornano, Mauro sfida il destino insieme ai suoi compagni.
Altre storie ed altre sconfitte emergono anche in altri personaggi di questo interessante romanzo.
"A Tor Bella Monaca non piove mai" è un ottimo esordio focalizzato sulla periferia romana, aspra, degradata, viva, piena di storie, di rabbia e di tentazioni. "Ma perché i pensieri più inopportuni sono anche i più prepotenti e riescono sempre a sopraffare quelli più sani e puri?"
Non è certamente un romanzo autobiografico, ma si può riscontrare l'affinità con uno degli antagonisti che Marco Bocci ha dovuto lottare per sconfiggere nella finzione cinematografica della sua carriera di attore. Inoltre, tra il suo nome, Marco Bocci, e quello di uno dei protagonisti di questo romanzo, Mauro Borri, da rilevare c'è una certa allitterazione.