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La moglie perfetta
 
La moglie perfetta 2016-01-27 20:34:42 Vita93
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Vita93 Opinione inserita da Vita93    27 Gennaio, 2016
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Iago e Desdemona

Nelle prime pagine del romanzo si afferma che il matrimonio può, nel migliore dei casi, soltanto avvicinarsi alla perfezione. E che l'unione può essere eterna al di là del bene e del male, non l'amore.
Un'opinione cinica, metafora di quei rapporti umani che Roberto Costantini tesse in una storia che parla di sentimenti universali. Come appunto l’amore. Collante, spesso temporaneo e non particolarmente resistente, tra personaggi irrisolti e incapaci di essere sinceri con gli altri e soprattutto con se stessi.

Bianca Benigni è un Pubblico Ministero. Una donna prudente, abituata al rispetto di regole severe. Tra inchieste per corruzione e indagini su appalti irregolari, conduce una vita routinaria con Giovanni Annibaldi, psicologo specializzato nella terapia di coppia. Un professionista che, ironicamente, soffre il rapporto rigido e privo di libertà e leggerezza che si è creato con la moglie.
Il Sordomuto è un malavitoso, un ex militante di ambienti terroristici in rapporti stretti con una miriade di personaggi più o meno insospettabili.
L'elegante Nicole Steele e la provocante sorella Scarlett sono due sorelle americane. Abitano in Italia da un anno, al seguito di Victor Bonocore, scienziato e professore universitario geniale e arrogante, sposato con Nicole.
Sono questi i personaggi attorno ai quali Costantini costruisce, a cavallo tra la Roma del 2001 e quella del 2011, una trama densa di segreti e menzogne che parte da una ventunenne ritrovata morta sul lungomare di Ostia e affonda le sue radici nella corruzione e nel malaffare che inondano la capitale.

E poi c'è Michele Balistreri, ancora più disilluso e scostante. Le donne, il whisky, le sigarette, niente lo ha reso capace di superare la difficile giovinezza vissuta in Libia. Impenetrabile e detestabile, è un commissario al servizio di uno Stato che non stima. Ma è un uomo sfaccettato, in continua evoluzione, a cui non mancano carisma e una profondità d’animo testardamente nascosta. Stavolta la sua presenza è più sfumata del solito e condivisa con il punto di vista narrativo degli altri personaggi.

Costantini, confermandosi un autore interessante, si allontana quindi parzialmente dalla celebre e fortunata “trilogia del male”, e con questo ottimo quarto romanzo crea un intreccio più lineare, sicuramente dotato di minore audacia e complessità, ma anche privo di alcune complicazioni e dispersioni tipiche dei libri precedenti.

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