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Magheggi capitali
Roma criminale post Libano, Dandi e Freddo. Il potere è finito nella mani del Samurai, uomo di grande cultura, dedito alla cura del corpo e della mente, ma spietato come un serpente a sonagli quando si tratta dei suoi interessi. Assassino e manipolatore guida col piglio del consumato leader la cordata della perfetta collusione tra Stato, Chiesa e criminalità verso il Grande Progetto, ovvero una colata di cemento da realizzarsi tra l'Eur ed Ostia, in teoria occasione di lavoro per molti, più verosimilmente ennesima copertura per traffici a dir poco loschi.
Come in un formicaio in cui il movimento è perpetuo in questa Roma non si dorme mai. Tanti personaggi messi in campo, magari non sempre perfettamente definiti, ma importanti per ogni snodo costruito con lungimiranza da Bonini e De Cataldo.
Ogni pedina trova felice asilo tra le pagine del romanzo, delineando il suo luogo d'appartenenza e dando così vita ad un panorama repellente in contrasto tra lussuosi salotti e periferie malfamate dove il peggio dell'Italia gozzoviglia alle spalle dell'onesto cittadino. Sono luoghi per pochi eletti in cui si decide il destino della Città Eterna e del Paese in generale.
Politici immorali, autorità corrotte, la guida spirituale devota al dio denaro e non a quello posto sulla croce. Stato e Chiesa erette sull' ingordigia umana mentre la subdola influenza dei mass media è feroce quanto persuasiva nei confronti dell'ignaro uomo comune. Il benessere del popolo passa in secondo piano, mentre i giochi di potere si srotolano attorno a storie di soldi facili, droga, puttane ed efferati omicidi. Non ci si ferma davanti a nulla, ingolositi dalla prospettiva di ricchezze inenarrabili si attua lo spietato mors tua vita mea.
Dare scacco matto alla Capitale non è però così semplice come potrebbe sembrare, soprattutto se d'impegno ci si mette il Colonnello Marco Malatesta, carabiniere ed ex testa calda passata dal lato giusto della barricata, punto di riferimento integro in questo mare di vile e violenta corruzione.
E' una lotta contro il tempo: morti ammazzati, narcotrafficanti, intimidazioni, faide tra bande rivali e un piano regolatore rivisto ad hoc sembrano emettere condanna di morte su Roma, suburra moderna in cui chi invoca l'onestà è costretto all'emarginazione, se non addirittura al camposanto.
Finzione modulata sul malessere dell'Italia odierna, per uno spaccato decisamente credibile e soprattutto ben scritto. Grande ritmo, personaggi intriganti e pregevole utilizzo del romanesco unito perfettamente alla lingua italiana.
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Commenti
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Penso tu possa soddisfatta dei tuoi acquisti :)
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Bel commento Ale, come sempre un'ottima recensione :-)