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Le imperfezioni permanenti..
A volte, leggendo certi romanzi e tenendo conto dell'enorme successo che hanno riscontrato, rifletto: 'forse sono ancora in tempo per dare una svolta alla mia vita, prendo spunto da una delle tante vicende di cronaca recenti, la scomparsa misteriosa ed insoluta di ragazze adolescenti, aggiungo qualche elemento nuovo generato dalla mia fervida fantasia, una spruzzatina di sesso qua e là, neanche troppo spinto, un pò di autocritica che non fa mai male, costruendo un'immagine di me tra l'idiota, con l'aria da intelligente, ed il figo con la tendenza alla sfiga.. giusto così per confondere le idee e coprire l'intero ventaglio dei gusti in fatto di uomini delle mie future lettrici.. ed il gioco è fatto.
Da domani sono anche io un grande scrittore...'
Forse Carofiglio gode del successo e dei premi ricevuti per i romanzi pubblicati precedentemente, è un bell'uomo, fascinoso, di grande prestigio, magistrato, ma basta tutto ciò per fare di un libro un capolavoro, come molti hanno giudicato 'Le perfezioni provvisorie'?
Personalmente ho notato una mediocrità imperante e costante in tutto il libro, sia per la trama, scontata, prevedibile, da fiction televisiva, sia per lo stile di scrittura, arido, monocorde.
Mi chiedo: uno scrittore di tal calibro può iniziare un libro con 'Tutto cominciò...' ???
quando l'ho letto ho dovuto fare uno sforzo notevole per proseguire oltre, avrei fatto meglio a lasciar perdere subito... ci mancava solo che terminasse con '.. e vissero felici e contenti.'
Tempo fa avevo letto un altro romanzo di Carofiglio, 'Nè qui, nè altrove. Una notte a Bari'; non mi era dispiaciuto, certo non un capolavoro, ma i personaggi erano caratterizzati con più cura, con maggiore profondità; e poi c'era sullo sfondo Bari, la città dove ho vissuto gli anni più intensi della mia vita,
quelli degli studi universitari, e quindi ritrovare tra le pagine del libro luoghi ed immagini del capoluogo pugliese ha sicuramente contribuito a farmi apprezzare quel romanzo.
Ed è forse questo il motivo che mi ha indotto a leggere 'Le perfezioni provvisorie' ma ne sono rimasto deluso anche da questo punto di vista perchè la città barese qui fa solo da sfondo, peraltro descritto in modo superficiale e sciatto; e nella città di Bari non mancano certo angoli, quartieri, locali più o meno conosciuti che sarebbero stati ben adatti per fare da cornice ad un vero romanzo dalle tinte noir, senza nulla da invidiare per esempio alla Marsiglia di Izzo.. ma, ahimè, Carofiglio non è Izzo.
E poi, ma questa è una sensazione del tutto soggettiva, ho avvertito un'antipatia 'a pelle' verso l'autore: sarà forse per le innumerevoli citazioni, spesso 'gratuite', che dissemina un pò ovunque, non so, ma se è vero che i libri riflettono l'anima dell'autore, questa è assolutamente insopportabile.
Vi pare plausibile che, seduto sul letto in una camera d'albergo e sottoposto alle avances esplicite e disinibite di una ventenne tentatrice, il protagonista, quarantenne avvocato Guerrieri, cosa pensa prima di cadere nel vortice del peccato?
'Prima di sparire sentii risuonarmi nella testa dei versi:
Chi è costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?'
Ma mi faccia il piacere, Carofiglio!!!
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ottimo Vincenzo