Dettagli Recensione
Il barone Ricciardi
De Giovanni scrive, scrive tanto e scrive di Napoli:
scrive racconti;
scrive la serie sportiva, lui così tanto innamorato del Napoli e di Maradona;
scrive la serie di Lojacono e dei Bastardi di Pizzofacone, da cui sarà tratta presto una serie tv,con Gassman nei panni di Lojacono, che non vedo l'ora di vedere, sperando di non rimanere delusa, perchè la traposizione dal romanzo al film rovina quasi sempre l'idea che ti sei fatta del personaggio di un libro, anche se a volte invece ne decreta definitivamente il successo!
E poi scrive la serie del commissario Ricciardi e qui non c'è dubbio, De Giovanni supera se stesso.
In questi libri aleggia un'atmosfera indescrivibile, e così affascinante che De Giovanni riesce in quello che altri scrittori non sempre sanno fare, ti porta completamente nel suo mondo.
Il fascino del mistero di quest'uomo irraggiungibile e impenetrabile, intelligente e fuori dagli schemi, irrimediabilmente costretto, in una società che non gli rende merito, a rispettare un ordine costituito, lui che non ha ordine neppure nella sua mente, deviata dal 'Fatto', questa spada di Damocle che porta sempre con sè e che lo costringe a vedere continuamente, pur non volendo, la morte, tanto da rinunciare a vivere la propria vita!
Quest'anima di vetro così fragile eppure così determinata, cattura anche il lettore più pigro, e lo incolla lì, fino all'ultima pagina, lasciandolo a volte con l'amaro in bocca e a volte invece, come stavolta, con un sorriso e una lacrima.
Bello quest'ultimo romanzo, e non stanca questa serie, non si ripete, è sempre nuovo, e sempre così maledettamente delicato nel descrivere fatti e sentimenti di una Napoli e di una napoletanità, che ami o odi, per la sua invadenza, per il suo rumore, per i suoi colori, per non sentirti mai solo in una città così, dove la gente è indilossubilmente legata da un filo di panni stesi; dove una canzone, suonata con un mandolino, non è solo musica e parole, ma racconta una storia, struggente, di amore e di passione; dove respiri l'odore del mare e ti perdi nel suo azzurro, senza capire a cosa serva tutto quel mare, forse solo a farti sorridere anche quando la vita non ti sorride.
E infine De Giovanni ci ricorda che "Una possibilità di di felicità anche attraverso la sofferenza, vale molto di più della certezza dell'infelicità."