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I VIAGGI DI GUZMAN
Sul monte Fumo lo scenario è quello della guerra di trincea. Un uomo viene catturato, è un italiano, ma la sua identità e il suo grado sono ignoti: soldato semplice, ufficiale o cos’altro? Jacob Roumann, un medico di origine ebrea a servizio dell’esercito Austriaco, ha il compito di dialogare con lui, provare a farsi rivelare la sua identità, o perlomeno il suo grado. Se questa confessione non avverrà prima dell’alba, il prigioniero italiano sarà fucilato.
Si apre in questo modo un confronto tra il prigioniero e il dottore, un viaggio fatto di racconti, di personaggi e di amori inseguiti. Guzman, perennemente alla ricerca, prima del padre, poi di un amore, Isabel. Un uomo in smoking che accoglieva la morte sul ponte del Titanic fumando un sigaro, Eva Molnar la viaggiatrice, Dardamel, il musicista inventore.
Ma chi è veramente Guzman? Chi è l’uomo che fumava sul Titanic? Ma soprattutto chi è il prigioniero e qual è il suo progetto?
L’Opera di Carrisi si svolge interamente sul monte Fumo, in un ambientazione di guerra e di morte, ma il confronto tra Jacob e Il prigioniero porta a viaggiare: Da Marsiglia a Parigi fino a Brooklyn, talvolta in luoghi quasi magici dove le montagne cantano e a conoscere persone che sembrano frutto di un sogno.
Accattivante, elegante nel suo stile, non il classico thriller stile Carrisi ma ugualmente consigliato.
Interessante la nota finale dell’autore nella quale viene data spiegazione di alcuni avvenimenti storici realmente accaduti inseriti nella narrazione e di alcune date importanti.