Dettagli Recensione
Un commissario con la coda...
…un po’ sui generis. La sua carta d’identità è presentata sul retro del libro e fa sorridere. Anche conoscendolo ti ispira comunque simpatia, anche se non così tanta come altri commissari italiani del nostro Sud. Lui è milanese, trasferito in Liguria. Siamo nella terra del pesto e delle focacce e questa buona forchetta si ritrova a dover indagare sull’omicidio di una preside, molto nota nel paese. Rovista nelle rispettabili vite di tante famiglie di provincia e l’odore di perbenismo permea queste pagine. Penso sia l’aspetto più caratteristico che l’autore ha voluto dare alla storia, al di là della trama in sè. Un giallo molto all’italiana. Con un protagonista che fa la parte del leone, con i suoi frequenti discorsi con se stesso che sono evidenziati dagli intercalari scritti nel testo in carattere corsivo. I personaggi sono un po’ tutti a tinte pallide. E forse questo è un po’ un peccato. E’ una lettura che scorre via facilmente, ma forse lascia anche poco. Il racconto della farfalla nera, racconto nel racconto, oltre a rafforzare la figura del commissario scrittore nonché lettore accanito ed onnivoro, mi è sembrato comunque un po’ posticcio, troppo forzato e non incastonato nella cornice del giallo come invece poteva essere.