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Il lato oscuro della luce
E’ quasi Natale quando una ragazzina scompare nella piccola comunità montana di Avechot. Sulla vetrina della tavola calda c’è una foto. Un nome, “Anna Lou”. Una domanda, “Mi hai visto?”. L’agente speciale Vogel la guarda e ci aspettiamo l’avvio di una battuta di caccia.
Invece il caleidoscopio ruota. Tric. Protagonista non è l’indagine, è il circo mediatico. Vogel usa tutte le leve dello show business per destare l’interesse dei media, indirizzare l’opinione pubblica, costruire la sua gloria. Sa quello che il pubblico vuole, un colpevole. E lui da gran burattinaio sembra padrone di tutte le mosse per soddisfarlo.
Tric. Lo specchio si sposta ancora, sulla piccola comunità. Il sospetto si propaga come un’epidemia, si annida sulle tavole delle famiglie, alle funzioni religiose, sui banchi di scuola. La gente vuole il mostro, ne ha bisogno per esorcizzare le proprie paure. Dove si nasconde?
Tric. Ed ecco in scena lo spettacolo della giustizia. Ma chi è innocente e chi è colpevole? Il poliziotto superbo che crede di aver la verità in pugno e che gioca con i media per arrivare al proprio scopo, a qualunque costo? La comunità che conforta la famiglia affranta, si scandalizza dell’orrore, si vergogna del clamore ma si ciba a quello stesso banchetto fatto di interviste, opinioni, processioni? O noi, un po’ spettatori e un po’ colpevoli, perché anche noi vogliamo sapere e leggiamo avidamente per avere la nostra parte di verità.
Un libro originale che stupisce per le sue mille sfaccettature, sorprende con i suoi continui cambi di rotta, coinvolge con i suoi giochi di luci e ombre. I riflettori proiettano sullo schermo verità, giustizia, realtà e finzione, a noi indovinarne i confini. Se siamo capaci.
Da non perdere per gli amanti del thriller. Leggerò sicuramente altro di questo autore.
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:-)