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La targa
 
La targa 2015-11-14 17:49:13 cesare giardini
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    14 Novembre, 2015
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Vicende tragicomiche di una targa stradale

Siamo nel 1940. Michele Ragusano, dopo un periodo di confino per comportamento antifascista, ritorna a Vigata e incautamente si presenta al circolo Fascio e Famiglia, tra lo sconcerto ed i mugugni dei presenti. Viene proposto di radiarlo, soprattutto da parte di una novantaseienne camicia nera, don Emanuele Persico, che lo insulta con veemenza. Ragusano non si scompone, sussurra qualcosa al rivale, un’insinuazione che fa riemergere un passato oscuro di don Emanuele e che, data l’età, è sufficiente per farlo stramazzare a terra morto, colpito da subitaneo infarto. Si scatena un putiferio, il povero Ragusano viene pestato a sangue, finisce all’ospedale ove morirà non prima di aver rivelato le verità nascoste sul defunto, in realtà assai poco limpido e coerente fascista. E qui iniziano le vicissitudini di una targa stradale da dedicare al suddetto don Emanuele, targa che, dati i trascorsi ambigui dell’intestatario, viene sostituita in continuazione, tra interrogazioni, ripensamenti, aggiustamenti tragicomici, finchè….. Il grande Camilleri, in questo breve romanzo (o lungo racconto), descrive con la consueta maestria un periodo ambiguo del secolo scorso, ove si mescolavano conformismo e piaggeria, violenza e menzogne nell’ossequio acritico ad un regime che iniziava a cullarsi nell’illusione di facili imprese vittoriose. Il romanzo si legge in una serata, è godibilissimo e sottolinea, attraverso le vicende dei vari personaggi dell’epoca, il lato ridicolo, con risvolti assurdi, del regime dittatoriale dell’epoca. La postfazione è affidata dall’editore alla scrittrice palermitana trapiantata a Roma Giuseppina Torregrossa ( autrice fra l’altro di un bel romanzo di successo “La miscela segreta di casa Olivares”): un omaggio commovente al “caro Maestro”, che ripercorre la vita ed in particolare le difficoltà di inserimento nelle scuole di Roma dell’adolescente Giuseppina e che non tralascia di puntualizzare scherzosamente l’improbabilità di alcune vicende del racconto camilleriano. Il romanzo, con il corollario della brillante postfazione, non deluderà sicuramente i tanti seguaci del bravissimo Camilleri.




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I romanzi storici di Andrea Camilleri
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