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Natale in casa Guarienti
Ognuno ha il suo punto debole letterario, quell’ingrediente che, individuato in una trama, porta subito all’acquisto del libro. Il mio sono le saghe familiari dove le vicende di madri, padri e parenti più disparati si intrecciano e dipanano lungo archi temporali possibilmente lunghissimi. Ecco, a parte il fatto che in questo caso la storia si svolge in una manciata di giorni, in questo piemontesissimo giallo non manca certo la componente familiare.
I Guarienti al gran completo si ritrovano in una villa in Costa Azzurra per festeggiare insieme il Natale. Questo momento apparentemente di gioia e festa metterà alla prova legami e affetti familiari, alle prese con lotte di potere, tradimenti che celano acredini mai sopite, amori al capolinea e amori in boccio. Ma, soprattutto, con un delitto da risolvere e un assassino da trovare. E così, mentre i Guarienti affollano le pagine con i loro intrighi, i loro amori e soprattutto le loro vivacissime personalità, l’autore dissemina sapientemente gli indizi che permettono al lettore di intrecciare i fili, come direbbe il tenente Colombo, e arrivare alla soluzione del mistero. Ma non troppo presto.
Al di là della trama convincente, a rendere questo romanzo una lettura a mio avviso piacevolissima è l’accurata e vivida ambientazione piemontese, i personaggi coinvolgenti e soprattutto l’atmosfera sobria, elegante e anche un po’ bizzarra, proprio quella che immaginiamo avvolga queste ricche famiglie della Torino bene, retaggio di un’antica nobiltà.
Non è una saga familiare, non ha come scopo l’approfondimento psicologico dei personaggi. Non è un rosa, anche se innamoramenti e tradimenti non mancano. Non è un noir, niente sangue o risvolti macabri. E’ un giallo, classico nell'impianto, divertente nella forma e interessante nell'ambientazione piemontese. Da consigliare.
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Commenti
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Grazie per il commento, Massimo!
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