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La lettrice distratta
Parto dal presupposto che io amo questo genere di libri. Il thriller psicologico per me è il must! Detto questo dovete anche sapere che Donato Carrisi è uno dei miei autori preferiti e quando la Longanesi mi ha proposto di leggere questo libro,sono stata entusiasta. Detto questo…
“Marcus,mio caro Marcus,verrei da te per farti compagnia!”. Marcus è uno dei miei personaggi preferito,perchè ha quella forza d’animo che ti fa capire che non devi mollare. Marcus ha perso tutto,ha perso la sua memoria,la sua persona. Si sta ricostruendo. Ma come per ognuno di noi,anche per lui il limite è arrivato. Vuole sapere per chi lavora,perchè deve vivere nell’ombra,nel buio?
Ma non fa neanche in tempo a farsi queste domande che un nuovo criminale si impossessa di Roma.
Qui vorrei aprire una piccola parentesi. Sei mai stato a Roma? Se non ci sei stato guarda un pò di foto e poi leggi il libro,se ci sei già stato molti luoghi saranno famigliari,ma indipendentemente da questo Carrisi ha la splendida capacità di farti innamorare della città. Roma è la città eterna,ma è la città più bella che esista e nonostante ci sia andata solo una volta,sono innamorata di Roma e felice di poterla ritrovare,ogni volta,nelle splendide parole di Carrisi.
Detto questo passiamo avanti. I personaggi sono ben costruiti,si entra dentro l’animo di ogni singolo personaggio e non parlo solo di carnefice e di Marcus,parlo di ogni singola persona nominata nel libro,dal commissario al compagno di Sandra.Attraverso le parole l’autore ci fa scoprire il passato e presente dei personaggi. Un thriller ben costruito e molto solido. Un risvolto psicologico che non ti saresti mai e poi mai aspettato/a.
Io vorrei convincervi a leggere questo romanzo perchè so che questo consiglio è il migliore che io possa darvi,ma vi ricordo che prima di leggere “Il tribunale delle anime” che il primo di questa duologia,se vogliamo chiamarla così.
Questo libro vuole sottolineare sempre di più l’importanza del male per salvaguardare il bene e come dice sempre Clemente ” Il bene è l’eccezione”.
Il protagonista Marcus e il suo maestro Clemente sono preti e fanno parte della Paenitentaria Apostolica,cioè il ramo della chiesa cattolica che si occupa di assolvere i peccati più gravi,quale l’omicidio,quindi la questione religiosa è molto in risalto. Il modo in cui la Chiesa reagisce al male e soprattutto Carrisi ci da degli ottimi spunti per delle riflessioni per quanto riguarda il cattolicesimo e Dio. Io ammetto di essere atea quindi vedo questa questione da un punto di vista molto neutrale e le sue parole mi hanno portato molto a riflettere,ma penso che tutti possano leggere questo libro perchè fa riflettere sul bene,sul male e sul ruolo della Chiesa in casi così estremi.