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Da consumarsi entro...
Oscure volontà testamentarie coinvolgono Alice Allevi in un caso di interdizione che diviene un caso di omicidio quando il vecchio e burbero scrittore Azais muore in circostanze anomale.
La dottoressa Allevi brillante e pasticciona è di nuovo protagonista di questo libro sapientemente dosato, i toni cupi del thriller sono stemperati con l'ironia e con le stranezze della protagonista, le pagine intrise di nero e di rosa, dove la suspense del poliziesco è esaltata attraverso l'amore e l'humor della protagonista.
Alice è catalizzatore indiscusso della scena e la storia ruota intorno a lei, la trama si plasma con i suoi comportamenti, con i suoi umori, con i suoi amori. In un Roma simpatica e snella, sfondo mite delle vicende l'azione è frenetica, un tacchettare intrepido alla ricerca della verità non apparente, quella provata, quella che non può venire smentita, quella che non lascia spazio al dubbio.
Semplice, brioso e travolgente racchiude il lettore in una bolla distogliendolo dalla vita propria, coinvolgendolo nelle vicende. Il linguaggio pulito e scorrevole è infarcito di riferimenti a marche e pubblicità facilmente comprensibili e capaci di spiegare senza parole concetti talvolta elaborati. Questa caratteristica determina una forte contestualizzazione del romanzo, intrappolandolo in un preciso momento e rendendo ostica una rilettura estemporanea. La moda, la pubblicità e i modi di dire riportati obbligano conoscenze della società attuale approfondite, facili nell'immediato, ma sempre più ardue con il passare degli anni vista la fugacità e la labilità dei costumi sociali, dei “tormentoni” e dei cliché. Quando verranno meno queste chiavi di lettura, la sagacia e l'effervescenza verranno ostacolate dalle stesse parole che avevano fornito loro lo sprint e il dernier cri lascerà il passo al démodé.
Carino, ma da leggere prima che scada!