Dettagli Recensione
Via del Corno - Milano.
Francesco Recami prova a dare vita ad una Via del Corno meneghina, descrivendo la vita di una "casa di ringhiera" con i suoi personaggi. bizzarri, particolari o sciatti.
Saldamente al timone della vicenda abbiamo il Consonni Amedeo, un nonno, ex tappezziere, appassionato di cronaca nera e - quasi suo malgrado - investigatore dilettante (che poteva essere un’idea geniale).
Il nostro si divide fra le merendine al nipotino e turpi crimini.
Intorno un microcosmo di altri personaggi “senza qualità” che trascinano la trama un po’ stancamente.
Fino ad un improbabile crescendo rossiniano misto a commedia (?) degli equivoci che – a me – ha ricordato tanto la Congiura degli Innocenti di Alfred Hitchcock, in cui tutti i personaggi (nonno Amedeo in testa) si comportano in modo piuttosto assurdo. E infine l’autore chiude un po’ frettolosamente.
Amedeo e Erika stan lì a chiedersi sogno o son desto?
Donatella si ritrova il marito in casa e i figli spariti e… bo?
Caterina si porta via il figlio che racconta storie pazzesche e… bo? (anzi, si preoccupa di quello che ha detto la psicologa sul disegno).
Angela cerca di far cantare Amedeo e per farlo gli promette che gli racconterà la sua storia (ovviamente nel prossimo libro).
L’unico personaggio con cui ho empatizzato è stato De Angelis e soprattutto sua sorella.
Una delle mie frasi preferite è proprio sua:
“Ma che ti è successo? Ti sei rincretinito?”
Ammetto che nella piattezza generale, un po’ rimprovero ad Amedeo il “blocco” che ha avuto quando il nipote era in pericolo. Mi è sembrato davvero forzato. Penso che nelle intenzioni dell’autore ci fosse proprio quella di descrivere un contro-cliché del detective dilettante che poi si rivela più in gamba di quelli ufficiali a prendere in mano la situazione.
Ma io l’ho trovato un bell’autogol.
Concludendo il caso viene risolto molto per caso e poco per desiderio e - secondo me – c’è più di un debito nei confronti della “Promessa – Un Requiem per il romanzo giallo” di Durrenmatt.
Poco altro saprei dire.
Libro onesto, scritto con alcuni buoni spunti ed alcune descrizioni sfiziose.
Plot e personaggi un po’ sciatti ed incompiuti.
Trama gialla un po' pretestuosa.
Cliffhanger (la storia di Angela) furbetto.
Dello stesso autore, invece, ho trovato mirabile "Il Correttore di Bozze."
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