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Il bambino di sale
Roma è nel panico. Un sadico assassino colpisce le coppiette che si appartano nei boschi e nelle campagne della capitale. Una vicenda che, per quanto riguarda la tipologia delle vittime, i luoghi isolati e la tendenza a colpire esclusivamente nelle ore notturne, ricorda macabramente quella del mostro di Firenze.
Marcus, penitenziere con un oscuro e tormentato passato, indaga.
Oltre al singolare sacerdote, si occupa del caso anche l’altra protagonista del romanzo. È Sandra Vega, agente della polizia scientifica e addetta alle foto-rilevazioni delle scene del crimine.
Tra numerosi flashback e rapidi cambi di prospettiva, continua l’interminabile battaglia tra bene e male, tema ricorrente nella produzione letteraria di Carrisi.
Le forze maligne sono corrosive, tentacolari. Non risparmiano nessuno. “Il cacciatore del buio” narra una storia molto più grigia, morbosa e torbida rispetto a quella del precedente capitolo della serie, “Il tribunale delle anime”.
Perché stavolta si parla anche di bambini, di infanzie difficili e violente, di poteri oscuri e disegni superiori.
Questo quinto libro dell’autore pugliese, datato 2014, è un thriller pienamente riuscito. Un ottimo romanzo di evasione capace di eliminare i limiti del precedente capitolo, non privo di eccessive complicazioni, e di assorbire il lettore in una vicenda cupa ed intrigante tra omicidi, misteri ed il fascino dell’ambientazione romana.