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Firenze 1963
“Il Commissario Bordelli” è il romanzo con cui nel 2002 Marco Vichi ha iniziato la famosa serie capace di conquistare una schiera di fedeli e appassionati lettori.
La storia è ambientata a Firenze, città natale dell’autore, nell’estate del 1963. Il capoluogo toscano è pressoché deserto e il caldo afoso opprime i pochi abitanti rimasti.
Bordelli indaga sulla morte di una ricca signora, deceduta nel proprio letto con accanto i medicinali per la cura dell’asma.
Quella che in apparenza può sembrare una morte accidentale si rivela presto un caso più intricato del previsto, e Bordelli inizia la ricerca del colpevole con l’aiuto di Piras, giovane poliziotto appena arrivato in commissariato.
Il romanzo è un giallo atipico, privo di colpi di scena mirabolanti. Soltanto il titolo e l’evento della morte della signora richiamano al genere in questione, ma l’indagine e la successiva soluzione occupano in realtà poche pagine.
Il delitto, il sottofondo poliziesco, sono un pretesto che Vichi utilizza per parlare di personaggi con alle loro spalle un certo tipo di storia, inseriti in un determinato ambiente e contesto sociale.
È la Firenze degli anni ’60, a cavallo del boom economico, descritta nel libro come straordinariamente lenta, nostalgica e silenziosa, distante dalla frenesia a cui oggi siamo abituati.
Bordelli ha 53 anni, è un fumatore accanito, un antifascista che ha militato nel corpo speciale San Marco della Marina Militare durante la Seconda Guerra Mondiale e che, nonostante alcune relazioni passate, non è riuscito a trovare una donna ideale con cui dividere l’esistenza.
Ha un particolare senso della giustizia, spesso non esattamente in linea con la legge, che lo porta a distinguere i veri criminali dai poveracci che cercano di sbarcare il lunario senza recare violenza altrui. Per questo è amico di ladruncoli occasionali e di un ex prostituta. Personaggi dotati di umanità e riconoscenza verso il commissario, protagonista di una storia sincera e piacevole.
Curiosamente Bordelli prende spunto da una persona realmente esistente. È un vicino di casa di Vichi e l’autore fiorentino scrive in forma romanzata alcune delle avventure che ha vissuto realmente il poliziotto in quegli anni.
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