Dettagli Recensione
E' il contesto che uccide
Noir italiano ambientato in una Parma nebbiosa e a me molto familiare e molto cara. La storia inizia in sordina e si snoda tra misteri e stranezze e crea un impatto strano perché sembra che in quest’atmosfera un po’ ovattata, un’improvvisa vampa di follia abbia investito la città. All’inizio tutto è intrecciato, poi il libro rallenta un po’, per poi rintracciare e, a modo suo, sbrogliare la matassa dei misteri. L’indagine coinvolge più morti e sparizioni sospette, che alla fine si scopre essere tutte collegate e ciò che le lega è la muffa mefitica di cui è tappezzata la città, che è marcita guardandosi allo specchio pensando di essere il più bel posto del mondo. L’intento dell’autore è quello di far riflettere, al di là delle singole storie, anche sul potere politico che è fatto della stessa pasta omertosa del potere criminale. E quello che più colpisce è che alla fine non hai un nome ed un cognome, perché in questa storia quello che uccide è un assieme di individui e circostanze…è il contesto.
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Ferruccio