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FERRARIO, REGGIANI... SUSPENCE AL MUSEO!
Come definire il Colonnello Reggiani se non come un uomo colto, pragmatico e capace di muoversi con acume in ogni ambiente anche quelli in cui la maggior parte delle persone si sentirebbero inevitabilmente a disagio? E come dargli torto d’altra parte, quando si tratta di beni dal valore inestimabile tanto economicamente quanto artisticamente che moralmente è necessario convogliare tutte le proprie energie al fine di debellare la criminalità organizzata in questi traffici specializzata, è essenziale recuperare quel patrimonio di cui il nostro paese è stato privato e per farlo è indispensabile quella cura e quell’attenzione minuziosa paragonabile soltanto alle premure di una madre amorevole nei confronti del proprio neonato nonché una notevole versatilità. Vedovo e con una figlia nel pieno della crescita a carico, l’ufficiale si ritrova a dover fronteggiare molteplici situazioni tanto da dover coordinare la propria sfera affettiva con i continui doveri lavorativi.
Ma non è solo il nostro colonnello, è affiancato da una squadra di valorosi collaboratori, agenti scaltri, intelligenti e capaci di calarsi in ogni ruolo e di far fronte ad ogni circostanza. E se la mente è il nostro Aurelio, questi sono immancabilmente la sua longa manus tanto che se non fosse per il gioco di ruoli che si viene ad intramare il lavoro di uno non basterebbe a sopperire alle esigenze della pluralità. Tra i tanti ho particolarmente apprezzato il tenente Marco Ferrario per personalità, simpatia, ironia e competenza, figura che a tratti più che un essere umano ricorda un camaleonte tanti sono i mille travestimenti che è chiamato ad indossare. Sinceramente mi è sembrato il personaggio più completo, meglio delineato.
I racconti scorrono rapidi tra le mani del lettore e nonostante la mutabilità della linea temporale in cui le vicende sono narrate – il romanzo inizia con Teresa, la figlia quattordicenne di Aurelio e finisce con il vederla laureata e già lavoratrice – è impossibile staccarsene. Una lettura piacevole, intrigante e che ha la sua forza proprio nella brevità dei testi che non vengono mai a noia. Altra peculiarità è che si, Reggiani è il protagonista del componimento ma in ogni capitolo è affiancato da un paio di co-protagonisti che di solito sono identificati in un personaggio costante conosciuto durante tutta la narrazione ed una new entry. Interessanti anche le ambientazioni che non si limitano al territorio nazionale bensì varcano le frontiere ma senza mai esagerare, senza mai presentare situazioni paradossali o improbabili. Tutti gli episodi sono infatti casi concreti, non aspettatevi il superman di turno o l’azione da thriller americano. Tutto è molto sobrio seppur ben argomentato. Stilisticamente lo scritto è caratterizzato da frasi brevi, dialoghi esaustivi e una fluidità sufficiente. Si esaurisce in un giorno e mezzo massimo e forse per gli appassionati del genere non sarà il capitolo più entusiasmante delle sue avventure ma, merita di essere letto.