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La coscienza dell'Avvocato
Sarà il fatto che svolgo la professione di avvocato, o forse il fatto di essere in ambito amoroso "sfigato" come il protagonista, oppure perchè è descritto nella sua umanità più intima o, ancora, perchè semplicemente l'Avvocato Guerrieri è uno di noi...ma ogni volta che mi accingo a leggere una storia con lui protagonista entro in perfetta empatia con la storia al punto da sentirmi parte della stessa.... Proprio come se un amico, che fa la stessa mia professione, si raccontasse nel suo lato più fragile e debole. I romanzi dell'Avvocato Guerrieri non sono mai stati basati principalmente sull'aspetto investigativo/giudiziario, a favore di una narrazione più introspettiva... In questo capolavoro, in verità, l'introspezione prende quasi del tutto il sopravento sul lato giudiziario. Tuttavia il lato processuale, laddove presente, non manca di sottili strategie difensive che possono essere apprezzate da chi - come me - ha nozioni di procedura penale. Come già accennato, però, quello che più inchioda il lettore fino all'ultima pagina è leggere 'cosa passa per la testa' dell'avvocato che, come sempre, si racconta in prima persona. Ed allora verrete a conoscenza dei suoi monologhi, delle sue paure, delle sue malinconie, dei suoi dilemmi e soprattutto del suo dibattito morale sul sistema chiamato "giustizia". Non voglio anticipare altro: è un romanzo che non va letto, ma vissuto insieme al protagonista! Lo stile narrativo è lo stesso di sempre: frasi brevi dal ritmo sincopato, un linguaggio semplice (non semplicistico) ma molto curato, infarcito di dotte citazioni riprese da vari autori... Leggetelo e rileggetelo senza alcuna riserva!!!!
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