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Sette cavalieri d'oro
 
Sette cavalieri d'oro 2015-04-13 04:42:28 Pupottina
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    13 Aprile, 2015
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Sette Cavalieri d'oro

Seconda indagine per il commissario Alfredo Renzi. Secondo della serie “I delitti del barbiere”, dopo GLI AMANTI DI VICO SAN SEVERINO.
Sempre originale e vincente la scelta di Nicola Manzò , il quale ha scelto che il suo personaggio risolva le indagini più complesse stando comodamente seduto nella poltrona del barbiere o, in generale chiedendo aiuto ai frequentatori della barberia. Quale luogo migliore per rilassarsi e riflettere sugli indizi? Magari anche con un saggio consiglio da parte del barbiere Ettore Montesomma e del suo entourage napoletano di allegri e pittoreschi frequentatori.
Protagonista anche questa volta è Napoli con la sua gente, la sua cultura e la sua architettura cittadina.
In questo nuovo giallo c’è arte e tanta storia, anche quella della corte fiorentina ai tempi di Lorenzo de’ Medici. Ma a rendere piacevolissimo questo giallo, oltre ai personaggi, sono lo stile scorrevole, colorito e verace, misto a descrizioni che trasmettono una sorta di acutezza visiva, e a personaggi tanto simpatici da rimanere memorabili. È un giallo colto e popolare nello stesso tempo. È una lettura piacevole, interessante e fuori dal comune.
In SETTE CAVALIERI D’ORO, un ricco collezionista senza scrupoli muove pedine nell’ombra per rimettere insieme un tesoro dimenticato: sette cavalieri d’oro, scolpiti dal grande Bernardo Corradini per ordine di Lorenzo de’ Medici nel 1478, ai quali è legata una maledizione foriera di morte e di sventura.
Uno spietato serial killer, che ama firmarsi lasciando sulle sue vittime un’enigmatica filastrocca in spagnolo, minaccia di sterminare una nota famiglia della Napoli bene. Il potere occulto di una potentissima setta, l’Ordine dei Cavalieri Neri, sta tramando piani di morte e distruzione, mettendo in pericolo persino l’ordine costituito. Tre fronti vengono aperti per il commissario Renzi, milanese di nascita e napoletano di cuore, e la sua improbabile squadra: il barbiere Ettore, il gobbo Tatillo, detto Gùgol, e tutta internos, la straordinaria rete dei vicoli di Napoli. Tre casi da risolvere, uno più complicato e misterioso dell’altro. Tre indagini solo all’apparenza lontane tra loro, ma che nascondono più di un elemento in comune. E la soluzione i nostri amici la troveranno, come sempre un po’ per caso, proprio nell’immenso labirinto di gallerie che si apre nel ventre di Napoli, dove misteri millenari si nascondono.

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Gli amanti di Vico San Severino
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