Dettagli Recensione
L'alter ego di Montalbano...
…ma molto più scialbo. Questo libro è stato proprio una delusione. Avevo già letto questo autore e lo avevo davvero apprezzato, sia per lo stile, sia per l’originalità. Questa storia invece, con protagonista Andrea Lucchesi e la sua compagna Lucia, mi è proprio sembrata una replica, nordica, del commissario Montalbano e della sua storica fidanzata. Il fatto che il lettore faccia questo confronto ed accomuni le due coppie è già segno di “copiatura”. Inoltre, e direi inevitabilmente, non può che essere un confronto non ad armi pari, perché tutto ciò che ricorda Montalbano, ma Montalbano non è, perde di colore, di freschezza, di vivacità e di originalità. Questa è l’impressione generale. Oltretutto nella storia scorrono paralleli due crimini che poco hanno a che fare l’uno con l’altro, se non nel senso che è espresso però nella sovracopertina. La lettura non ti trasmette questo senso, quindi credo che l’impressione di “slegame” sia forte e faccia perdere colore anche al contenuto del doppio giallo. Nella storia del ragazzino c’è inoltre qualche excursus di cui poco si capisce il senso, anche al termine della lettura. Quindi anche il contenuto lascia tanti punti interrogativi sulla sua organicità e sulla sua struttura. Di bello c’è che gli investigatori ragionano insieme e questo è un aspetto che viene portato alla luce molto bene, si analizzano gli indizi che, quando sono plurimi, certi e concordanti, portano a risolvere il caso. Però tutto ciò non basta a mio parere per rendere questo un buon giallo italiano.
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