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Crogiolarsi nel dubbio
Se i sogni son desideri chiusi in fondo al cuore, quali pruriti animano il subconscio del commissario Montalbano imprigionato in questo sogno tragi-comico di morte, resurrezione e abbandono da parte di Livia con cui “l'età del dubbio” ci introduce in una nuova vicenda della brigata di Vigata.
La paura della grande falciatrice e i timori sulla relazione con l'eterna fidanzata vengono prontamente esposti, creando il filo conduttore che lega gli ultimi romanzi di questa serie.
Di nuovo l'introspezione dell'uomo Salvo, con le sue sconfitte, e i successi del poliziotto Montalbano sono l'impianto narrativo. Due aspetti di un personaggio co-protagonisti delle scene, senza che l'uno oscuri l'altro, compagni nell'evoluzione della narrazione, rappresentanti di un diverso lato della caratterizzazione del protagonista, capaci di segnare una netta virata con i primi romanzi della serie.
Montalbano, l'uomo, è stanco, disilluso, amareggiato dalla cattiverie della società, pessimista e non più convinto delle sue scelte di vita incontra il commissario, fiero del suo senso di giustizia, impegnato a sviscerare gli indizi e portare alla luce il colpevole, tra morti sfigurati che giungono dal mare in canotto, yacht di lusso e belle donne.
Gli ingredienti di sempre ci sono, il siciliano “italianizzato” diretto e colorito, il mare, sfondo onnipresente delle vicende, latore inconsapevole del canotto disgraziato, i compagni fedeli: Fazio, Augello, Catarella e gli altri del commissariato, l'eterna fidanzata brontolona e ogni altro particolare caratterizzante, ma il dubbio che l'età afflosci troppo il protagonista, spegnendolo rimane. E si sa quando manca la luce principale anche i contorni sono meno chiari, l'oscurità costringe a rallentare e, può succedere, di barcollare durante il cammino, sopratutto se il percorso vuole portare lontano, verso confini internazionali.
Bello con qualche dubbio, meglio, un tipo...da leggere senza dubbio!