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Chiamami buio
 
Chiamami buio 2015-03-11 20:24:45 Vincenzo1972
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
5.0
Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    11 Marzo, 2015
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Milano come Sin City...

Ho adorato Rosso Italiano, una sorpresa, una lettura piacevolissima quanto la visione di un film di Tarantino o Rodriguez, i miei registi preferiti.
Ma se in Rosso Italiano l'autore tinge di 'pulp' la sua storia senza farsi prendere troppo la mano, educatamente direi, quasi come se lui stesso si fosse imposto una sorta di censura, in Chiamami Buio le catene si rompono, le tinte pulp sfociano nel trash-splatter estremo non certo adatto a lettori facilmente suscettibili.
Anche la trama ne risente, meno curata e più scarna rispetto a quella di Rosso Italiano, e porta in primo piano in un crescendo di volgarità ed oscenità le nefandezze perpetrate in uno scorcio della periferia milanese, la 'discarica', dove gli unici esseri viventi dotati di un minimo di umanità sembrano essere i cani randagi.
E questa sporcizia morale dilaga ovunque, infetta chiunque, anche il protagonista Buio, poliziotto corrotto, cocainomane e puttaniere la cui vita si basa su tre regole fondamentali:
"Prima regola dello sbirro che vuole arrivare alla pensione: fatti i cazzi tuoi.
Seconda regola: non ti distrarre e continua a farteli, che stai andando bene.
Terza regola: se non hai seguito le prime due, la terza non ti serve più a una madonna perchè sei già crepato da un pezzo."
E la sporcizia dilaga anche tra le pagine del libro, il turpiloquio abbonda, ogni singolo periodo è infarcito di parolacce, bestemmie, spesso colorite e fantasiose.
Coooomunque... sapete cosa vi dico.. a me è piaciuto, cazzo.

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Commenti

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Ciao Vincenzo. Un libro infarcito di parolacce e bestemmie non m'interessa. Dirò di più: penso che la libertà d'espressione non consista nella 'libertà' di offendere e ingiuriare. Così si svilisce anche la libertà stessa.
Quanto sono brutti gli effetti della licenza!
Ciao Emilio, si tratta di un libro 'estremo' e posso ben capire che per molti possa risultare quasi 'disgustoso'. Ma non lo considero 'offensivo'... non si tratta certo di un capolavoro letterario ma il turpiloquio non è fine a se stesso, nel senso che è coerente ed enfatizza la sporcizia morale e sociale denunciata nel libro, seppur esasperata ad un livello che mi auguro non venga mai raggiunto (anche se la realtà non se ne discosta poi cosi tanto).
In risposta ad un precedente commento
gracy
12 Marzo, 2015
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Rainer in questo libro infatti non offende nessuno è solo coerente con un genere che gli appartiene e che forse può avvilire. Io mi sono divertita a leggerlo per questo, per "l'enfasi sulla sporcizia morale e sociale" di cui si parla nel libroi. E poi è stato anche originale, i nomi che ha usato sono realmente presi da persone che Rainer conosce e che io conosco moooooolto bene :D.
Gracy forse anche tu hai ispirato qualche personaggio femminile? Se cosi fosse mi piacerebbe conoscerti..... :-)
Mi sembra che tu abbia messo in risalto i pregi e i difetti di questo libro così discusso.... Che può piacere o non piacere. Personalmente non amo questo genere, ma trovo molto apprezzabile la sincerità e l'onestà con cui l'hai commentato. Sulla frase finale... molto espressiva ...forse un pò colorita?
Colorita dici? mmm... no.. direi istintiva... nuda e cruda...
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