Dettagli Recensione
L'illusione ottica della giustizia
Le sue sono sempre storie di un certo spessore, gravitano attorno al tema della giustizia, che è il mondo che l’autore conosce meglio ed anche in questo libro emerge prepotentemente l’amore che Carofiglio ha per il mondo dei tribunali. Al di là della storia in sé, che vede protagonista l’avvocato Guerrieri in una vicenda comunque complicata, che però io ho vissuto sempre in secondo piano, è l’ambientazione che colpisce ed il linguaggio, nonché gli spunti di riflessione che scaturiscono dalla lettura. In particolare ho molto apprezzato la parte in cui viene spiegato, come se fosse una lezione universitaria vera e propria, il punto di compatibilità etica della professione di avvocato penalista e quello del lavoro del giudice, i conflitti di coscienza cui possono andare incontro nell’esercizio quotidiano della loro professione. Sono domande che mi sono spesso posta ed in queste pagine ho trovato un punto di vista di una persona che vive questo mondo dal di dentro. Perché se è vero che un giudice dispone della libertà delle persone, è anche vero che l’unico modo per fare giustizia è il rispetto delle regole di procedura del sistema legislativo. Punto di vista estremamente interessante e molto ben spiegato, anche con tutte le sfumature di liceità etica che sono caratteristiche delle figure professionali che ruotano attorno ad un tribunale. La lettura va affrontata con tranquillità, perché più che in altri suoi libri, in questo il linguaggio utilizzato è molto tecnico ed il gergo dei giuristi si può tranquillamente equiparare ad una lingua straniera.
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