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Una lunga estate crudele
 
Una lunga estate crudele 2015-02-14 10:16:31 antonelladimartino
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antonelladimartino Opinione inserita da antonelladimartino    14 Febbraio, 2015
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In viaggio con Lord Byron

La medicina legale italiana è molto diversa da quella che vediamo nelle serie televisive: lo sa bene anche Alessia Gazzola, giovane medico legale che ha inventato Alice Allevi, la versione italiana di tante eroine letterarie e televisive nate dopo l’enorme successo di CSI (Crime Scene Investigation).

Le colleghe anglofone che l’hanno preceduta sono decisamente belle, più o meno aggressive e spesso eccentriche. Alice è diversa: più vicina a Sex in the City che a Bones, a Sophie Kinsella che a Patricia Cornwell. Bella e buffa e tenera e con tutta la freschezza dei suoi ventisette anni, la specializzanda Alice ci propone la medicina legale in salsa rosa. Perché no? A parte qualche espressione in cui diventa un po’ troppo zuccherosa, la formula funziona.

Appassionata di shopping e di misteri, la Nostra partecipa con grazia ufficiosa alle indagini dell’ispettore Calligaris, combina guai, scopre colpe e altarini. Adora la medicina legale, ma anche la sua cara nonnina. Non è una secchiona, anzi: si fa beccare mentre cerca la risposta giusta su Google. L’Amore, naturalmente, non manca: innamorarsi dell’uomo che sembra giusto le sembra irrazionale, così si perde dietro i soliti belli e impossibili. L’ironia, sempre molto soft, condisce la ricetta con una nota leggermente piccante.

“Una lunga estate crudele” è il primo romanzo della Gazzola che ho letto: l’introduzione consente di entrare facilmente nel personaggio e nella seria. Il ritrovamento del cadavere di un attore scomparso da decenni. Il tentato omicidio di una donna ricca e dolcissima. La storia d’amore di un’orfanella zingara. Non ci si perde nei casi seguiti da Alice: la trama è semplice, resa più interessante dalle digressioni amorose della nostra legal pulzella. Le descrizioni degli ambienti e dell’abbigliamento, sempre accurate, aiutano l’identificazione senza appesantire.

Un prodotto interessante, di buona qualità, che senza sangue e senza orrori consente anche di imparare qualche dettaglio interessante sulla materia. Il ritmo è andante ma non troppo, spinto da qualche sorpresa e da una suspense non molto tesa, ma costante. Così, tra una vacanza radical chic e un intermezzo erotico, la morte diventa lieve, anzi vitale.
“Sarò sempre grata alla medicina legale di avermi insegnato quanto assurdamente e velocemente la vita possa finire. E per questo, di avermi spinta ad amarla di più.”

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Commenti

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Di Alessia Gazzola ho letto i suoi primi due romanzi. "L'allieva" e "Un segreto non è per sempre"; mi piace lo stile narrativo della scrittrice e la sua ironia; concordo, quindi, con la tua recensione in merito. Ciao.
Ferruccio
Bella analisi, dettagliata ed efficace.
Bella la frase che hai riportato in conclusione.
Fa riflettere su quanto siamo precari.

Brava
Saluti
Riccardo
Grazie Ferruccio :-) La tua conferma mi fa molto piacere!
Grazie Riccardo! Per me la chiarezza è fondamentale :-)
Bella recensione! Mi è piaciuta perchè hai analizzato il libro cogliendo la freschezza e la novità che questa autrice, spesso bistrattata da una certa critica un po' snob (e anche da tanti lettori di qlibri ...), porta nella sua scrittura.
Io ho letto i suoi libri precedenti,il suo stile è nuovo e originale e il personaggio di Alice Allevi è irresistibile!
Tra l'altro mi sembra un genere che si presta molto ad una trasposizione cinematografica o televisiva ( e mi pare che qualcuno già ci stia pensando).
Non ho ancora letto questo romanzo, ma dei precedenti il mio preferito è "Un segreto non è per sempre".
Soprattutto la prima parte è davvero piacevole. Consigliatissimo!
Grazie Domitilla! Seguirò volentieri il tuo consiglio :-)
Rensione lucida e friz
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