Dettagli Recensione
Le relazioni
Mauro, un funzionario diligentissimo e dedito al lavoro almeno quanto alla sua piccola famiglia.
Un incarico importante, forse quello della vita, redigere una relazione a seguito di una ispezione ad una banca “difficile”, piena di falle, ma fortemente protetta dalla politica.
Gli ingredienti del romanzo sono pochi e ben strutturati, lo svolgersi degli accadimenti può essere facilmente intuito a priori, ma alla fine Camilleri riesce a mettere insieme degli elementi che appassionano e che scivolano, senza troppi fronzoli, verso la conclusione che rimane un po’ meno intuitiva, ma originale.
Parallela alla relazione cartacea si materializza un’altra relazione, quella di Mauro con Carla, troppo bella, troppo giovane perché le solide barriere morali Mauro rimangano in piedi.
Proprio lui, così attaccato alla moglie e al loro figlioletto, la cui salute precaria costringe lui e sua madre a passare qualche giorno lontani da casa, in mezzo all’aria salubre della campagna.
Una solitudine temporanea accompagnata dallo stress di un lavoro opprimente che si sta complicando ora dopo ora; ingredienti fondamentali per cedere ad un invito fin troppo facile, fin troppo falso!
E’ il mio primo Camilleri, volevo leggere questo autore già da tempo, ma non sapevo da dove iniziare; poi quest’ultimo romanzo dalla copertina simpatica mi ha attratto in libreria, quindi ho capito che era arrivato il momento.
La divisione in capitoli c’è ma è fittizia, il romanzo è privo di discontinuità e segue una linea narrativa continua. L’uso del tempo verbale al presente riesce, con il suo solito fascino, a portare il lettore all’interno della scena, del resto si sa, Andrea Camilleri nasce come scenografo e regista e questa storia me la vedrei moto bene rappresentata sul palcoscenico di un teatro.