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Al di là del Male
E’ da “L’Impero Colpisce Ancora” che aspettavo questo momento.
Perennemente deluso dai secondi capitoli, spesso insipide estensioni del primo, ovvie e deludenti conseguenze di un brodo senza carne allungato con tanta acqua, devo ammettere di aver tentennato troppo ad iniziare “Alle radici del male”.
Mi chiedevo cosa potesse aggiungere Costantini su Michele Balistreri. Sapevamo già del suo tormentato passato, del suo traballante percorso di redenzione attraverso la militanza nei Servizi Segreti e poi l’ingresso in Polizia come Commissario. L’autore ci aveva efficacemente e sapientemente descritto un personaggio complesso, attraverso un cerchio che si apriva nel 1982 con l’omicidio di Elisa Sordi, per poi chiudersi nel 2006 dopo una estenuante caccia all’Uomo Invisibile
Ma Costantini sa e ci chiarisce subito che la vita non è un solo cerchio, ma è fatta da tanti cerchi che si aprono e si chiudono intersecandosi tra di loro, hula hoop colorati e impazziti che escono via dal nostro corpo volteggiando tra il prato verde e un cielo azzurro, sparpagliati. Una polaroid, leggermente sfocata e sbiadita, li riunisce.
Altro giro dunque, che inizia in Libia nel 1958, dove troviamo Michele/Mike ragazzo mentre guarda la finale di Sanremo tra la mamma Italia e Laura Hunt, le donne della sua vita.
Una Libia drammatica e intensa, tra il giallo della sabbia spazzata via dal ghibli incessante e il blu intenso del mare, teatro perfetto per post colonialisti italiani, carabinieri comunisti, preti in ascesa, ex ufficiali americani (o spie in servizio permanente effettivo?) reduci dalla guerra in Corea, Arabi pronti ad una guerra contro gli Israeliani, inconsapevoli che non durerà più di sei giorni.
In mezzo, Mike, il suo l’amore per Laura Hunt, il patto di sangue con Ahmed, Nico e Karim, la banda dei MANK, che avvia, quasi per gioco una serie di attività illecite, ma molto redditizie.
Sembra il cerchio perfetto, ma nel 1969 due terribili omicidi lo interromperanno bruscamente, per poi riaprirsi nel 1982, dove ritroveremo il nostro protagonista subito dopo la drammatica conclusione del caso Nardi che, quasi per caso, riuscirà a riannodare alcuni fili, gettando una luce parziale sulla ricerca della verità che tanto lo devasta, grazie all’aiuto di una donna coraggiosa e di ritorni inaspettati.
“Ora hai capito, Mike? E’ così che finirai”
Yes! E ora sotto con il terzo e ultimo capitolo.
1980
Le luci si erano appena accese mentre terminavano i titoli di coda. Esterrefatto da un finale così drammatico e inatteso, percepivo nella sala riecheggiare ancora, o forse solo nella mia testa, “Luke, Io sono tuo padre!”