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MANIPOLATORE DI ANIME
Ai serial killer è bene assegnare un nome proprio in modo da connotarli come persone reali, e non misteriose entità malefiche, persone che vivono normalmente intorno a noi e appaiono ad una prima vista “normali”. Albert è il nome che il Dot. Goran Gavila assegna ad un misterioso criminale capace di commettere atrocità incredibili.
È una personalità misteriosa, metodologica, spietata. L’esperto criminologo, il migliore nel suo campo, forse, Goran Gavila, e il suo team, deve seguire con attenzione gli indizi che Alber lascia nel corso del suo operato. Si parte con il ritrovamento di sei braccia mutilate cha appartengono a 6 bambine disperse, 6 giovani creature scelte accuratamente secondo uno schema studiato da Albert, un progetto di morte che Albert ha progettato e che Goran e la sua squadra cercheranno di non far giungere a compimento. Ci Riusciranno?
A seguire il caso viene convocata anche Mila Vasquez, esperta in sparizioni e rapimenti di minori, personalità schiva, incapace di provare emozioni, incapace di provare Empatia, incapace di uscire dal suo stato di solitudine interiore, persona oscura, con una storia oscura alle spalle che la segna nell’animo… Sarà lei, con il suo intuito, e anche grazie alla sintonia che si instaura con Goran, a dare una svolta all’intricato caso, a carpire gli indizi che Albert lascia nel corso del suo operato.
Atmosfera lugubre, dark, che non fa altro che rafforzare la vicenda e renderla sempre più coinvolgente e sconvolgente col passar delle pagine. Finale incredibile e inaspettato.
Opera completa, profonda, pazzesca, un crescendo di emozioni. Le tecniche investigative e le indagini condotte nel romanzo sono basate e prendono spunto da tecniche realmente utilizzate, studi scientifici e casi seguiti anche dall’FBI. Tutto questo rafforza e carica la vicenda, la rende reale, vera.