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Noir 'de noantri' ... assolutamente niente male
Cazzuto!
Si può scrivere? Va bene, lo scrivo, perché non mi vengono in mente altri aggettivi per definire meglio questo thriller tutto italiano, prima opera di Costantini e primo di una trilogia che a questo punto non mancherò di completare.
Il suo punto di forza è nel realismo della storia, non ci sono supereroi e superdetective dai poteri soprannaturali, il protagonista è un certo commissario Balistreri, uomo dalla gioventù movimentata, estremamente movimentata, visto il suo carattere ribelle, insofferente, alla ricerca di un valido ideale a cui aggrappare la sua vita, usando spesso la lotta per il suo raggiungimento come pretesto per sfogare la sua rabbia interiore,
Col passare degli anni, crollano gli ideali, gli spiriti si placano, almeno quelli più nobili, mentre s'infiammano quelli meno nobili e Balistreri si trasforma in uno sciupafemmine senza scrupoli, pronto ad appagare subito e senza troppi rimorsi ogni suo desiderio e piacere, restio ad ogni tipo di legame affettivo duraturo ed impegnativo e che non si esaurisca nel giro di una notte, massimo due.
Tutto questo sotto le apparenze 'borghesi' di un commissario di polizia, veste guadagnata in modo poco onorevole grazie alle raccomandazioni dell'onorevole fratello, sinceramente desideroso di garantirgli una 'vita' più tranquilla ed ordinata.
Ma il senso di giustizia, il suo innato desiderio di lottare contro qualsiasi forma di sopruso e prevaricazione, non si spegne mai:
"Onore, lealtà e coraggio erano ancora lì, ma come vecchi ricordi sfumati nella viscosità del reale."
E quando una giovane ragazza muore, assassinata ed abbondonata nel Tevere, gli occhi spenti e rassegnati dei suoi genitori impotenti dinanzi a questo crudele destino che ha sottratto loro l'unica figlia, accendono in Balistreri il senso di colpa per non aver dato il giusto peso a quella scomparsa ed il desiderio di non lasciare impunito quel delitto.
Questo è quanto raccontato nella prima parte del romanzo... quello che accade dopo, a distanza di anni, è un susseguirsi di eventi ben congegnati in una trama fitta ma senza facili scappatoie, e soprattuto inserita in un contesto, che è quello della capitale nei primi anni del 2000, specchio efficace e veritiero della condizione politica e sociale di quel tempo, a cavallo di tangentopoli e con i problemi sempre più pressanti legati all'integrazione degli extracomunitari.
Ed il finale, avvincente ed in crescente tensione, non è assolutamente da meno al resto del romanzo.
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Davvero un bel commento! Ciao.