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La pazienza del ragno
Quest' opera parte in sordina ma credetemi è uno dei romanzi camillereschi più bello, affascinante che si fa leggere con il massimo dell'attenzione.
Un Montalbano sempre più maturo, riflessivo ma anche leggero nell'affrontare con praticità gli eventi.
Non ci sono morti ammazzati ma un rapimento, un rapimento di una ragazza che ha dell'incredibile. Tutta la trama si basa su di un'architettura costruita con estrema pazienza, si tutta la pazienza che un ragno può metterci per creare una tela che seppur fragile è caratterizzata da una solida e complessa maglia che non lascia sfuggire la sua vittima.
Camilleri esalta all'ennesima potenza le caratteristiche del suo protagonista, malinconico, triste, riflessivo, affamato, estroverso, geniale, romantico seppur nella sua praticità.
Tassello di notevole pregio sono quelle situazioni comiche a cui l'autore ci ha abituati, anzi direi viziati, nel descrivere alcuni passaggi tra Montalbano e Catarella.
Un finale che non ammette repliche, mi ha ricordato i finali della regina del giallo, in cui Poirot fa la resa dei conti con colpevoli ed innocenti...ecco appunto, in questo La pazienza del ragno chi sono i colpevoli e chi i veri innocenti? Chi le vittime e chi i "carnefici"?
Un Romanzo con la R maiuscola, un 'opera con Montalbano che non può passare inosservata.
Consigliatissimo.
PS Camilleri quando descrive Montalbano a pranzo o a cena ti fa sempre venire un'acquolina...
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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