Dettagli Recensione
Satanisti e nazisti
Un libro che ho odiato, sinceramente.
A parte il fatto che, ambientato a Torino e scritto da un torinese, mi aspettavo qualche ambientazione in più, non che ruota sempre tutto attorno a Piazza Castello. Poteva trovare qualche luogo meno conosciuto, così da far conoscere di più la nostra città (sì, io sono di Torino).
Poi fa sembrare tutti i torinesi dei satanisti (ogni personaggio coinvolto è in una setta, o gli trovano altarini e libri strani in casa) e tutti i tedeschi nazisti, con scene di violenza su dei neonati che davvero ci potevamo risparmiare.
E non è che non abbia mai letto libri con violenza, ma questa sembra fine a se stessa, e prendersela in quel modo con dei neonati è davvero tremendo.
Nietzche è ossessionato dalla sorella, non parla quasi di altro, ed il finale è troppo affrettato.
Dopo aver sbrodolato le pagine con cose che sembravano non c'entrare niente una con l'altra, far finire tutto in quel modo irrita maggiormente il lettore.
Mi è sembrato poi che l'autore abbia messo un sacco di paroloni difficili uno dopo l'altro solo per darsi un tono, o per confondere il lettore. Alcune parti risultano davvero difficili da capire, e anche se si saltano, non si perde nulla della storia, perchè tanto al fine della narrazione non servono a nulla, anzi, servono solo a confondere appunto, e ad un certo punto ti chiedi: ma i neonati morti non se li ricorda più nessuno?
Ho trovato strano poi il modo di interagire dei personaggi tra loro, perchè ricordiamoci che è ambientato nel 1888. Forse l'autore non se lo ricordava, e comunque, non ha molto a che fare con i libri realmente scritti in quell'epoca o giù di lì.
Non lo consiglio, davvero, mi ha lasciato una brutta sensazione addosso.
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