Dettagli Recensione
Top 100 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
COME STELLE CADENTI
Candido ma spietato, non conosce il silenzio e non sa dire bugie: l’io narrante di questo romanzo offre al lettore una visuale d’eccezione, attenta ai particolari e sensibile agli umori, tanto acuta da bucare lo schermo opaco dell’abitudine. Le parole di Ulisse Mele, bambino speciale e intelligente, ci regalano un’esperienza variegata e dinamica, che evolve insieme alla crescita rapida e dolorosa e forzata del protagonista.
All’inizio, gli eventi di quotidiana crudeltà si succedono inspiegabili e regolari come le stagioni e i giorni: le botte cadono intorno al protagonista senza sfiorare la sua intoccabilità di piccolo genio speciale, che lo protegge come uno scudo magico da quella violenza che sembra non avere storia. La gioia annuale dell’estate e del mare è in arrivo insieme agli zii, ai cugini e a un gommone nuovo fiammante, meraviglioso, che promette schiuma e tempeste e avventura. Ma quel gommone non toccherà mai il mare.
“Betta non c’è più.”
Qualcuno ha assassinato Betta, la sorella più grande, romantica e incompresa, che voleva l’amore e scriveva di principi e di scudieri. Il crimine frantuma il muro che sosteneva e imprigionava la quotidiana infelicità dei Mele; il caos riporta a galla le ferite mai risolte e che muovevano la violenza del padre, quelle stelle cadenti che cadevano ogni giorno, regolari come il canto del gallo. Il passato ricompare quando parte del futuro muore: le radici si riaffiorano quando i fiori più fragili muoiono per disgrazia, per paura, per disattenzione.
“La campagna cambia colori e profumi e io me ne accorgo subito.”
Gli occhi curiosi del mondo e della televisione assediano la famiglia Mele, ma non vedono nulla. Ulisse ascolta di nascosto. Analizza la crudeltà gratuita che si nutre della sua tragedia. Scarta subito le bugie. Infine, osserva le testimonianze dei suoi cari scomparsi, ignorate e dimenticate, e coglie i segnali della verità.
“Ci sono giorni dove il passato si dimentica.”
La vita va avanti, ma le assenze apparecchiano la tavola ogni giorno. Le parole inseguono con efficacia la bellezza delle stagioni dell’isola, meravigliosa, sprecata. Il finale è amaro, quando il pensiero insegue ancora l’ultima traccia di verità, mai punita.
Indicazioni utili
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |