Dettagli Recensione
Questo momento
Non pensavo di iniziare questo libro così presto ma poche righe della prefazione e sono stata letteralmente conquistata... Perché tutti almeno una volta nella vita abbiamo avuto questo tempo dentro.
Che dire di questo testo? È una novità e come tale o lo si apprezza o lo si abbandona e questo è ben visibile dalle opinioni divergenti presenti in parecchi social reading. Lo stile è complicato e atipico, vero. Si suda parecchio prima di ingranare la lettura e con molta facilità si inceppa, vero pure questo. Ma credo che alla base di tutto ci sia solamente la necessità di rompere uno schema mentale, uno schema di layout di impaginazione dei libri. Se fosse stato scritto in modo "tradizionale", questo piccolo racconto avrebbe perso più della metà del suo fascino e, soprattutto, non sarebbe stato funzionale a descrivere l'emozione di base proposta già dal titolo.
Non so se sia stato per l'influenza della prefazione, o per la simpatia che ho provato nei riguardi dello stato d'animo che ha dato i natali a questo libro, ma sono ben convinta che la vicenda "del giallo" sia del tutto marginale. Ci sono più elementi al fuoco, ci sono cose che non si riescono a tradurre né con le parole né con la scrittura; bisogna leggerle perché, un po' come la nebbia, pur avendo una certa consistenza, allo stesso tempo sono impalpabili, sottili. Quindi no, questo libro non può essere solo un thriller, mi rifiuto di "leggerla" così. Le vicende sono secondarie e allo stesso tempo funzionali alla comprensione di questa nebbia così ingombrante e così incombente.
Passiamo ora a qualcosa di più "solido". Il libro si presenta come una piccola scatola cinese di carta: il tutto è eterno presente, un eterno stare dentro la testa dei personaggi a loro volta immersi nella nebbia fitta di Beaumont. Poche pennellate impressionistiche del paesaggio e dei suoi abitanti, il resto è lasciato allo scorrere di emozioni, impressioni, pensieri. La parola chiave è essenziale. Il testo propone il minimo indispensabile perché la realtà fisica non conta molto se non ad un livello metaforico.
Cosa non mi è piaciuto di questo libro? Beh, in realtà sono veramente pochi e del tutto minuscoli gli elementi che mi hanno dato fastidio. In primis forse l'ambientazione in America. Poteva essere benissimo immerso in un contesto nostrano, sia per la vicenda sia per il paesaggio. Voglio dire, Donato Carrisi scrive piacevoli thriller ambientati in Italia e Mauro Corona inserisce le sue storie in luoghi molto simili a Beaumont e poi... Posso assicurarvi che in Val Padana abbiamo tanta di quella nebbia che potremo darci all'export xD
Di tanto in tanto, ho trovato un po' stridente l'uso della punteggiatura e alcuni rari errori di ortografia. Salvo gli ultimi che possono essere benissimo delle sviste, in certi punti ho trovato la punteggiatura un po' caotica ma magari è un effetto desiderato...
Consiglio a tutti di leggere questo libro con un'attenzione un po' diversa e soprattutto consiglio di staccarsi durante la lettura dal modo tradizionale che abbiamo di pensare un testo, di portare pazienza con le prime pagine e di leggere oltre la nebbia.