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Luci e ombre
"Mmmm". Ecco il mio pensiero ricorrente mentre leggevo questo libro.
Un bel giallo (non un thriller, come lo spacciano. Che poi: cos'è un thriller?), con molti colpi di scena, molte luci ma altrettante ombre. Certi meccanismi investigativi sembrano quasi campati per aria, come il ricorrere ben due volte a "consulenti" con capacità extrasensoriali. Una volta ci sta, ma due no. Dà l'idea che Carrisi non sapesse come venirne a capo, e si è rifugiato in calcio d'angolo. Forzati sono anche certi metodi investigativi, come la necessità (?) dei poliziotti di andare a vivere assieme per pensare meglio.
Interessante la soluzione finale, ma anche qui debbo dire che è decisamente troppo forzata. Si poteva scegliere un'altra strada, più verosimile. Alla lunga il contratto di veridizione autore-lettore viene messo fortemente alla prova.
Il personaggio più bello è senz'altro Mila Vasquez, con i suoi tagli auotinferti per provare dolore: geniale. Gli altri caratteri sono appena appena accennati, tranne il dottor Gavila, che comunque me lo immagino monoespressivo, monotematico, monolitico, mono. Noiosetto.
Il suggeritore è senz'altro un libro piacevole, ma non mi giustifico le due milioni di copie vendute.
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Mi e' sufficientemente piaciuto fino a metà della storia, poi l'autore si é un po perso, incartato. Troppe cose complicate che, penso, difficilmente potrebbero incastrarsi in un'indagine criminale.
Ho notato alcuni spunti narrativi scopiazzati: mi riferisco alle autolesionismo di Mila paragonabile al cilicio usato dal monaco Silas de "il codice da vinci".
Mi accingo a leggere "il tribunale delle anime", speranzoso che le lacune riscontrate nel suggeritore, siano frutto della ""inesperienza"" iniziale dell'autore in quanto suo primo libro della collana.
Voto 6,5/10