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Parole e musica. Almost Blue
Bologna. Un assassino seriale sta mietendo vittime assumendone l’identità di volta in volta: l’iguana deve sfuggire alle “campane dell’inferno” che gli risuonano nelle orecchie. A Grazia l’increscioso fardello di fermare costui. Simone, cieco dalla nascita, entra inavvertitamente in contatto con l’omicida e saranno proprio il suo intuito e la sua capacità d’ascolto a fare la differenza per la poliziotta.
Il romanzo è narrato talvolta dagli occhi della donna, altre con lo sguardo psicotico dell’iguana, altre ancora con la percezione non visiva ma bensì di un suono o di una voce di Simone.
Asciutto ed essenziale Lucarelli ci propone un giallo all’italiana solido e ben costruito dove nulla è lasciato al caso e dove la forza delle parole risiede nell’intreccio letterario originale ed intrigante. Senza dubbio i personaggi meglio riusciti sono il Serial Killer, caratterizzato da una profondità quasi eguale a quella narrativa, e Simone che riesce con i suoi sensi a compensare la mancanza della vista permettendoci di vedere quanto egli sente e di immergersi nella sua solitudine. Il tutto arricchito dalla tromba di Che Baker. Frettoloso il finale ma comunque un buon romanzo.
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Commenti
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Concordo sullo scrive o (scriveva?). Tra Almost Blue e le opere successive c'è un abisso di differenza!
Grazie di aver letto le mie parole :)
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Simone cieco guida Grazia sulle orme dell'assassino. Simone dà un colore alle voci. Simone non vede, ma ascolta molto.
Sopra c'è il fluire della storia e sotto ci sono i suoni, i rumori, il fruscio del disco di vinile e lo scricchiolio della puntina che lo gratta prima che attacchi la prima nota trattenuta e sospesa nell'aria ... magico!