Dettagli Recensione
Il rosso e il nero
Una lama nella notte, una luce abbagliante che sibila nel vento. Un’ombra si muove al tremore delle lampade a gas dei lugubri vicoli. C’è quiete, ma la carne si dilania: è il morso dell’acciaio, è il graffiare del freddo è l’inaspettato e l’incomprensibile che accadono. Ma è la realtà o sono solo sensazioni?
Padova, inverno 1888. Siamo nella zona del Portello, la più misera e degradata della città, calderone di truffatori, delinquenti, prostitute, sfruttatori e abbienti in cerca di svago, luogo dove la parte più povera e sfruttata della popolazione vive una deplorevole vita. Ed è in questo bacino di carne macilenta ed esasperata che qualcuno attinge per placare la sua bramosia di vendetta, il suo impeto d’odio. Prostitute massacrate e mutilate, il profumo inebriante dei fiori che si mescola a quello pungente ed eccitante del sangue. Il malcontento popolare pronto ad esplodere, gli scontri politici e un tessuto sociale pronto a sfaldarsi saranno l’ossigeno che alimenterà il fuoco della follia e renderanno complicata la vita a chi cercherà di fermare questa giostra dei fiori spezzati. Un ispettore di polizia, un giornalista ed un’alienista criminologo daranno la caccia a questo predatore sanguinario, lottando contro il tempo, contro la folla, contro i dubbi e la paura che si insinuano lentamente, diventando prede a loro volta. Tre personaggi differenti che si uniranno per fermare un massacro, ma ancor più per capire qual è il punto di rottura, di non ritorno, in cui l’animo umano si tinge irrimediabilmente del nero dell’odio e del rosso della sete di sangue. Riusciranno a trovare una soluzione al caso o cercando di esplorare la mente umana ne rimarranno schiacciati ed invischiati?
Ipnotico, travolgente, seducente, carnale e suggestivo questo è l’ultimo romanzo di Matteo Strukul, che abilmente crea l’ambientazione storica perfetta ed accurata dove incastonare magistralmente i suoi personaggi ed intrecciare una storia che cattura l’attenzione fin dalle prime pagine creando quello stato di suspance e curiosità che porta dritti alla fine del libro. L’atmosfera gotica e tetra, cara a molti altri scrittori, imprimono la vicenda di suggestione e pathos. Strukul è abile a far rivivere attraverso le sue descrizioni la vita, gli odori i colori e il malessere sociale che imperversavano nella sua città d’origine nel diciannovesimo secolo e su questo sfondo sa dipanare sapientemente tutta la storia creando dei personaggi dalle peculiarità diverse e scandagliano la loro mente per esplorare i lati bui di una mente ancor più perversa. Una scrittura accurata e tagliente che trasporta il lettore in un’altra dimensione e gli fa divorare a piccoli morsi le pagine per godersi ancor più il piacere della lettura di questo accattivante romanzo.
L’unico appunto che non mi ha fatto dare il massimo dei voti a questo libro è il finale, a mio avviso un po’ affrettato, se Matteo lo avesse articolato ed approfondito maggiormente avrebbe ottenuto un risultato ancora migliore. Mi a dato la sensazione di ammirare uno splendido arazzo splendidamente intessuto, ma con i bordi sfilacciati. Nonostante ciò rimane un lodevole thriller storico che a me è piaciuto molto, sia per l’ambientazione che per i personaggi e l’evolversi della storia. Da leggere assolutamente, il piacere è assicurato.
Buona lettura.
Indicazioni utili
Commenti
8 risultati - visualizzati 1 - 8 |
Ordina
|
8 risultati - visualizzati 1 - 8 |