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L'ulivo
Perchè dare questo titolo alla mia recensione? Ulteriore domanda: lo avete mai visto un ulivo secolare?
Bene guardatelo in foto o se vi è più facile guardatelo dal vivo.
Un ulivo secolare ha un tronco che è un vero e proprio monumento della natura, un esercizio cosmico la cui trama è inspiegabile ma al tempo stesso giustificabile, un albero le cui fronde sono di per sè un oggetto misterioso, i cui frutti donano un bene preziosissimo e salutare per l'uomo, le cui radici lo ancorano come possedendolo al terreno.
Ecco l'essenza di quest'opera è proprio questa, una pianta di ulivo secolare.
Un Montalbano astuto, mai banale, sempre umano, istintivo e razionale in modo disarmante, un personaggio nel pieno della sua forma intellettuale.
La trama è intricatissima e si annoda su se stessa come il tronco d'ulivo esplodendo in un finale catartico per alcuni personaggi.
Tutti i personaggi coinvolti hanno una loro perfetta collocazione e degli spazi equilibrati nell'ambito della storia, dai secondari ai protagonisti.
Un Camilleri che sicuramente sfoggia doti di mastro tessitore in un congegno letterario che fino a questo momento, per quanto riguarda le trame elaborate per Montalbano, non ha eguali.
Un'opera scorrevolissima seppur non poco riflessiva, un camillerese ormai divenuto un codice linguistico familiare ed accattivante.
La gita a Tindari rappresenta un gioiello letterario dal punto di vista della trama, così intricata possente ed armoniosa al tempo stesso.
Buona lettura a tutti.
Syd
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