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Giri di taccuino
Ho seguito quest’autrice italiana fin dalla sua prima opera e le sono affezionata perché è giovane, fresca e talentuosa, ma questo ultimo suo lavoro mi ha un po’ deluso. Il personaggio di Alice è sempre molto simpatico, goffo ed intuitivo, un po’ stordito e scalpitante. Qui è alle prese con un cold case e con una sparizione dei giorni nostri dai contorni inquietanti, e che possono potenzialmente essere due eventi correlati. Però ho trovato la trama molto forzata, l’articolarsi delle vicende un po’ troppo a giravolta, con questo taccuino che fa il giro di mille proprietari, alcuni personaggi secondari che sembrano un po’ troppo posticci ed anche il finale non mi ha comunque dato quella sferzata tale da permettermi di rivalutare l’opera. Il libro contiene comunque spunti interessanti, come l’importanza di apprezzare la serenità e la dolce quiete anche della vita quotidiana, senza ricercare per forza emozioni estreme, l’importanza del non aver paura di accettare il cambiamento, ma non sono spunti sufficienti per consigliarne la lettura.
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Chiedo un consiglio: questa Gazzola mi capita spesso tra le mani in libreria. Quindi evitare questo, ma degli altri che mi dici? Ho paura di trovarmi di fronte una sorta di Kay Scarpetta :P