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Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi
 
Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi 2014-06-06 06:27:01 diogneto
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
4.0
diogneto Opinione inserita da diogneto    06 Giugno, 2014
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il battito del giallo

Esterno giorno, inverno… anno 1931. Siamo in piena era fascista quando, nella Napoli della lirica, si compie un efferato omicidio. Il teatro San Carlo è testimone della morte del più grande tenore che il mondo abbia conosciuto. Amico del Duce, donnaiolo impenitente odiato dalla maggior parte degli astanti grazia ad un carattere di una arroganza pari alla sua grandezza, Vezzi, viene ritrovato con la gola tagliata nel suo camerino.

Questo è il cuore del libro Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi [2007 Fandango] di Maurizio De Giovanni. Ma un cuore senza il sangue non potrebbe funzionare, così serve un fluido personaggio che dia il giusto impulso alla storia: questo è il caso del commissario Ricciardi che, con il suo carico di mistero e professionalità, riesce a far correre la storia sul filo del rasoio e, anche se il finale rimane un po’ scontato, lascia sempre il lettore in trepidante attesa del colpo di scena che, anche se non è un “botto” finale, diciamo viene racchiuso in tanti battiti riuscendo, in questo caso, a far pulsare il cuore della storia.

Il personaggio Ricciardi è costruito appositamente come un eroe al quale è impossibile non affezionarsi: solo, contro i leccapiedi, professionale, accattivante, romantico, antifascista e con quel suo dono di poter ri-leggere, negli occhi delle persone morte, il dolore che pervade i luoghi dove morirono e ascoltare, quasi in loop, le loro ultime parole appena dopo morte che aiutano, in molti casi, il commissario a prendere la strada giusta per risolvere i complicati casi.

Alla fine, De Giovanni, riesce a fare quello che, per me e a me, Faletti non ha fatto! Farmi appassionare senza arrivare al punto di dover leggere millemila pagine prima di rompermi i cocobongi rimanendo nell’ambito del “piccolo” facendoti entrare in una storia dove i personaggi hanno un’anima semplice ma capace di rapirti portandoti, con un impulso caldo, all’interno del cuore del racconto rendendolo vivo.

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Consigliato a chi ha letto...
il metodo del coccodrillo, e la serie di Pizzofalcone
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Commenti

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Ed ora avanti con gli altri della collana..un pò ti invidio...io ho adorato leggere questi libri!!!
In risposta ad un precedente commento
diogneto
07 Giugno, 2014
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Grazie... di solito però leggo due libri alla volta per autore per paura di fare overdose ;-)
In risposta ad un precedente commento
Fonta
07 Giugno, 2014
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Beh..non è male l'overxose di certe emozioni!!! Poi sono veloci...io ho fatto poker e me ne sono innamorato!!!
Finora è il più bello della serie Ricciardi per me :)
In risposta ad un precedente commento
Fonta
09 Giugno, 2014
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Io metto prima il giorno dei morti e per mano mia...
5 risultati - visualizzati 1 - 5

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