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Angelo della morte o giustiziere?
E' stata una lettura piacevolissima: in questa storia troviamo la figura del commissario Bordelli, deluso, disincantato e deciso nonostante tutto ad esercitare la giustizia, rimediando a modo suo alle sue lacune, alla sua superficiale visione.
Senza prove gli assassini di Giacomo, il bambino violentato nelle campagne fiorentine, non potranno essere arrestati.
Ma non per tutti le prove costituiscono un retaggio di sicurezza: il commissario Bordelli, rifugiatosi in un casolare della campagna fiorentina, riflette sull'incapacità dell'uomo al rispetto verso la vita umana.
Nello splendore e nella solitudine della campagna, Bordelli passa il suo tempo a cucinare, a coltivare l'orto...e decide di dare corso alla sua personale vendetta.
Angelo della morte o insaziabile, algido giustiziere? Lascio a voi questo giudizio...
Uccidere può essere considerato un peccato mortale, ma in questo caso, mettere fine alla vita di assassini spietati può essere anche un pietoso servizio a un'anima innocente alla quale la vita è stata strappata nel modo più feroce...
A volte il male bisogna combatterlo con le stesse armi di coloro che l'hanno pensato, sviluppato...
Per estirpare il male....non si devono avere nè scrupoli nè rimpianti...
Il destino compiacente a volte può rendere la giustizia privata come un appuntamento al quale nonostante tutto non si deve mancare.
Consiglio questo libro sopratutto a coloro che amano i gialli italiani: per gli amanti del Commissario Bordelli, nostalgico eroe dei nostri tempi, che non credendo più nella forza vitale della giustizia decide di esercitarla a modo suo...
Saluti.
Ginseng666
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Commenti
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Poi se il personaggio ci piace o no...quella è un'altra questione...
Ciao, Francy...
Buona giornata.
Gin.
Bruno
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