Dettagli Recensione
Sembra, ma non è
Giallo italiano dal ritmo molto lento. I primi capitoli ci fanno prendere confidenza con il personaggio del Commissario Andrea Lucchesi, permettendoci di capirne le malinconie, lo stato d’animo, il perché delle sue reazioni. Poi arriva il fatto, che è il cuore della storia, una rapina all’ufficio postale, con la morte di una giovane donna, che sembra un fatto accidentale, ma forse così non è. Da lì partono gli interrogatori, che sono la parte più bella della narrazione, in quanto ci permettono di focalizzare di più sia il personaggio del Commissario sia i personaggi minori che ruotano attorno a lui. Dolcissima la figura di Lisa, bimba di 5 anni, sorella della vittima. E se è vero che, nell’indagine, quando tutto sembra portare da un’altra parte, la verità sta in un’intuizione, è anche vero che nella prima parte il libro sembra molto più bello di come si rivela via via che leggi, un po’ perché le fila della storia si perdono strada facendo, superate soprattutto quando il Commissario viene trasferito, un po’ perché i personaggi di contorno si rivelano sempre più sfilacciati, un po’ perché anche l’individuazione del colpevole non è poi così originale. Buona quindi la prima parte. Molto, molto meno la seconda, che ti fa un po’ declassare il libro.